1001 libri da leggere prima di morire

WP_20160109_003Da qualche tempo ormai amoreggio con una lista di titoli.
Sono i 1001 libri da leggere prima di morire, secondo la lugubre definizione con cui Listology li ha resi noti qualche anno fa.
Inizialmente è stata l’indignazione a guidarmi: ma come, neanche un autore greco?

Neppure un latino?

Il XX e il XXI secolo a farla da padroni?

E fantasticavo di scrivere io una controlista in cui Euripide e Seneca, Demostene e Cicerone trovassero lo spazio che meritano (e non escludo di farlo, prima o poi).
Esitavo, però, a cestinare il file con questo elenco, anche se capivo bene che era parziale, sperequato, discutibilissimo.
Mi creava un problema di autostima.
Dei 1001 libri presenti, promesse di goduria cerebrale, un terzo non lo avevo neppur sentito nominare, un terzo lo conoscevo solo di nome e fama e, dall’umile 33% di cui avevo conoscenza diretta, dovevo stornare i volumi letti quando ero troppo giovane per ben introiettarli, negli anni furiosi delle letture impegnate, dai quindici ai ventidue anni, quando, con la laurea, ho archiviato buona parte delle mie mene intellettuali.
Più volte ho accarezzato l’idea di affontare sistematicamente questo Gotha dell’intelligenza umana, ritraendomi spaventata dall’enormità del progetto e dalla precarietà degli intenti. Se leggessi o rileggessi un libro a settimana (non potrei di più senza togliere spazio alle novità editoriali che mi affascina seguire) avrei bisogno di vent’anni per giungere fino in fondo: non so neppure se il destino me ne concederà così tanti e sono certa che, prima di allora, uscirà una lista di rettifica, che limiti i testi tardonovecenteschi e amplii il parterre del Duemila con nuovi autori che, sono certa, per allora ci avranno regalato altri capolavori.
E’ un impegno titanico, ma le imprese matte e disperatissime hanno sempre fatto presa sulla mia immaginazione.
In questo momento di scelte, fra il 2015 che va via non compianto e il 2016 che si appresta baldanzoso con il suo carico di illusioni ancora intatto, accetto questa sfida con me stessa e con voi.
E scelgo “Le ragazze di poveri mezzi” di Muriel Spark, un libro breve e intenso da sempre nella mia lista dei desideri, per cominciare dolcemente la mia scalata ai 1001 libri da leggere prima di morire.

Se vuoi seguirmi in questa impresa, qui trovi la lista che mi ossessiona.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com