La bella sede del ristorante a Coppito, con ampio parcheggio, piacevole veranda e notevole salone, è il punto di arrivo di un cammino iniziato tanto tempo fa con le soli armi del talento e della passione.
Ne conosco la storia perché a Barete, dove ha avuto origine la sua epopea italiana, è riuscito, lui, lo straniero, a farsi talmente benvolere da una popolazione di solito poco aperta al nuovo che oggi “siamo andati al Ristorante” indica per antonomasia l’abbuffata di pesce da Pedro.
Si racconta di un’abilità nella cucina così spiccata che, mentre badava al parente di un ristoratore locale, assimilò per osmosi tutti i segreti della cucina e, dopo essersi reso indispensabile nella gestione della trattoria altrui, ne aprì una propria, coniugando bontà del cibo ed onestà dei prezzi.
Non ero mai stata nel suo locale a pranzo, ma, in uno dei nostri mercoledì sperimentali, Lidia ed io abbiamo sentito il desiderio di un risotto di pesce, anzi di un “pesciotto di riso”, come chiamiamo noi questa squisita pietanza pedriana, per la ricchezza estrema del condimento.
Ammetto che questo primo, da solo, annienta la fame e sarebbe più che sufficiente, ma gli antipasti sono per me una tentazione insopprimibile.
Il primo piatto di pesce, freddo, è arrivato pochi minuti dopo l’ordinazione ed è stato buonissimo, soprattutto per la qualità dei gamberetti e del salmone, poco, ma sapientemente conditi.
Poi è stata la volta dei crudi; solo a riguardare la foto mi cresce di nuovo il desiderio, dal momento che il sapore delle ostriche, se fresche, è per me paradisiaco.
Ed ecco i primi caldi, più pasteggiati: ricordo con piacere soprattutto il bel fritto di merluzzo.
Poi sono giunti i risotti, il motivo originario della nostra sortita nel ristorante.
E quando, sazie e satolle, stavamo per chiedere il conto, a sorpresa è arrivata l’ultima tranche dell’antipasto. Non ce l’ho fatta: ho rimandato indietro quel bellissimo piatto di vongole e cozze che vedete in foto, senza provarlo, senza neppure lasciarlo sul tavolo oltre il tempo necessario per la fotografia. Le seppie con patate, invece…ma come si fa a dir di no alle seppie con le patate?
Il conto è stato, immagino, di favore: un antipasto, due primi, acqua e cocacola a 30 euro.
Risultato? Uscendo dal ristorante, la mia amica ed io ci siamo interrogate sul senso stesso dei mercoledì sperimentali: perché cambiare vorticosamente quando sappiamo dove si annida l’eccellenza?
DI ritorno a Pedro qualche giorno fa (dicembre 2015), il conto è stato sempre di 30 euro complessive, ma stavolta avevamo ordinato solo un piatto di riso (buonissimo come sempre) a testa e un po’ d’acqua. Un po’ troppo caro…