Il menu era già stato concordato, ma ci ha stupito per la pregevolezza delle realizzazioni tradizionali e genuine.
Ciascuno di noi ha avuto per antipasto un piatto con prosciutto di buona qualità, formaggio con miele e un buonissimo crostino alla ventricina di Penne, che è meno piccante e più amabile di quella vastese.
La chitarrina con sugo di carne e polpettine è stata delizia per occhi e palato: la pasta appena ammassata, pur nella sua preziosa sottigliezza, ha mantenuto una ruvidezza benedetta, che ha permesso un assorbimento ottimale dell’ottima passata di pomodoro fresco.
E se la mia porzione mi era parsa appena sufficiente, è bastato un generoso bis per tacitare la fame per almeno una ventina di ore.
Ho trovato molto buono anche il secondo: un cosciotto di pollo disossato, una salsiccia e un buon numero di fantastici arrosticini, davvero morbidi e saporiti.
Abbiamo avuto anche una torta celebrativa di Borghi D’Abruzzo: la millesfoglie all’amarena è stata infatti decorata con un’immagine di Penne e con dedica scritta al nostro meraviglioso gruppo, prezioso per mille motivi, non ultima la scelta attenta dei ristoranti in cui rifocillarsi dopo le fatiche della visita al borgo.
E Alla Locanda del Duomo è fulgido esempio della felicità organizzativa nei giroborghi.
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