Ancarano (TE)

WP_20160306_012Ancarano è come sospesa sul crinale che separa l’Abruzzo e le Marche.
Da ogni belvedere si palesa quel senso di precarietà che sempre avvolge le terre di confine: da una parte c’è Ascoli, spiaggiata sullo sfondo come una balena nel mare di case dell’hinterland, dall’altra verdeggiano le dolci colline teramane, i vigneti e gli oliveti di una terra a vocazione agricola, sullo sfondo balugina l’Adriatico come una promessa sussurrata e a un tempo disattesa.WP_20160306_010
Ancarano è al centro di queste pulsioni contrapposte.
Il minuscolo centro storico è un compromesso continuo fra poesia e prassi, fra romantici scorci e vie aperte al traffico. Percorri svagato le strade e ti colpiscono, qua e là, decontestualizzati e per questo ancora più preziosi, archi, vicoli, fontanili fatti anche per l’occhio.
Non ci sono costruzioni sacre entro il perimetro delle mura: la chiesa antica fu fatta WP_20160306_039crollare senza rimpianto in seguito all’intensa attività sismica del primo Settecento ed oggi una piazzola pavimentata come un campo da giochi fa da contraltare al bel campanile dal grande orologio, che punta titanicamente al cielo.
Se fosse un monumento, però, Ancarano sarebbe la Chiesa di S. Maria della Pace, una struttura moderna un po’ fuori le mura che custodisce gli arredi sacri antichi, perfetta commistione fra un guscio antiesteticamente funzionale e un cuore ancora palpitante di emozioni secolari.WP_20160306_036
La Madonna lignea rinascimentale protetta al suo interno è fra le più belle d’Abruzzo. La carnagione pallida, i lineamenti dolci, lo sguardo rasserenante di Maria, che, col suo mantello, pare avvolgere l’intera struttura, sono di grande impatto emotivo.

Gli abitanti di Ancarano la venerano gelosamente e gelosamente la custodiscono, al punto da aver rifiutato finanziamenti pubblici per il restauro ( che siano un cavallo di Troia per la conquista e il trasferimento della statua in qualche polo museale lontano dalla città?) e da aver respinto la richiesta pressante di un trasferimento a Milano in occasione dell’Expo (la loro Madonna è unica, non una curiosità fra mille per dilettare di straforo occhi distratti).WP_20160306_018
Addirittura, per custodire un affresco cinquecentesco che serba le fattezze della Madonnina, fu costruita la piccola chiesa di Santa Maria dei Raccomandati, a pianta ottagonale, un gioiellino di arte e gusto inaspettato in un centro frenetico e pulsante di vita, scoperto grazie al mio amato gruppo, i Borghi d’Abruzzo, capeggiati dal volitivo Raffaele Di Loreto e brillantemente coordinati in questo insolito giroborghi da Fabrizio Fagnani.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com