Nel paese più termale del mondo, dove la piazza stessa è un’enorme vasca di acque benefiche, dove addirittura gli antichi mulini ipogei vennero alimentati da rivoli di acque termali, il turista può solo guardare.
Guarda qualcosa di unico, è vero.
Guarda, ad esempio, il luogo meraviglioso in cui la madre di Santa Caterina da Siena mandò la figlia riottosa, nella speranza che la voluttà delle terme e l’allegria di un posto allora di gran moda solleticassero gli appetiti mondani della fanciulla.
Guarda gli edifici medievali che sorsero a Bagno Vignoni per offrire ospitalità ai viandanti di un tempo.
Bagno Vignoni è un borgo inaspettato, un luogo unico al mondo.
I cipressi che ci accolgono sul viale d’accesso, così comuni in quest’angolo di mondo, non lascerebbero intuire quanto sorprendente sia il piccolo paesotto che si è sviluppato attorno all’acqua e per l’acqua.
Sapevo bene che cosa avrei trovato: scoprii Bagno Vignoni in un gruppo social dedicato alle eccellenze italiane e rimasi così ammirata da quelle foto che ho progettato il più velocemente possibile un viaggetto.
Eppure, quando il vicolo stretto che attraversavo si è aperto sulla piazza delle Sorgenti, l’emozione mi ha colpito a tradimento.
Sono rimasta a lungo sul loggiato di Santa Caterina, dove anticamente si disponevano i malati alla ricerca di conforto, mentre tanta bellezza curava il mio spirito.
Ho fotografato la piazza da ogni angolo disponibile, meravigliandomi ad ogni nuova polla, ad ogni nuovo vapore scoperto.
Mi sono entusiasmata nello scoprire un profumo interamente dedicato a Bagno Vignoni, esultando quando, su una ripida scalinata di fronte, ho trovato Librorcia, una piccola libreria accogliente e ben fornita.
Ho addirittura percorso a metà il tortuoso sentiero che porta alla scoperta degli antichi mulini, ancora in fase di ristrutturazione, alla ricerca di vasche più piccole di libera fruizione.
Le ho trovate, ma spariscono dalla memoria nel confronto con la magnifica piazza delle Sorgenti, orgoglio di Bagno Vignoni e dell’Italia intera.
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