Carrisiland, i Caraibi a Cellino San Marco (BR)

Carrisiland è un’oasi nel deserto.
Ho visto posti in Africa meno aridi dei dintorni di Cellino San Marco, dove ieri un sole arrabbiato bruciava i pensieri prima ancora che diventassero intellegibili.
Poi, inaspettatamente, la vegetazione è tornata folta e, dopo chilometri di oliveti, dopo i fasti delle tenute di Al Bano, dopo un bosco rigoglioso che è parte integrante del parco divertimenti, siamo giunti a Carrisiland.
I Carrisi che danno nome al parco sono i nipoti di Al Bano, i figli, cioè, del fratello Franco, in arte Kocis.
E ne condividono la tenacia e l’ottimismo.
Ci avreste scommesso un centesimo, voi, sul successo di un parco acquatico equidistante dai mari più cristallini dell’Adriatico e dello Ionio?
CI avreste scommesso un centesimo, voi, su un Acquapark dove non c’è acqua e non c’è popolazione?
Chiedetelo adesso ai quindicimila utenti che domenica scorsa hanno invaso il parco.
Chiedetelo a quanti sono rimasti fuori dal cancello per sold out.
Chiedetelo alle agenzie di viaggio che organizzano giornate a Carrisiland anche da fuori regione.
Io l’ho chiesto direttamente ad Alessandro, che lavora a Carrisiland fin dalle origini, da quando, cioè, era una sorta di grande fattoria didattica, con incursioni nella botanica e nella storia.
Alla metà dell’Ottocento, le terre su cui oggi sorge Carrisiland ospitavano i briganti. C’è ancora la grotta naturale, con scalinate millenarie, che si diramava fino agli antri più nascosti del bosco, offrendo protezione e nutrimento a chi viveva ai margini della legge.

Carrisiland nasce da lì, dal bosco, dalla grotta, dagli animali, e non rinnega le sue origini: al contrario, quando il parco acquatico chiude, attorno alle 18, si anima la zona di terra, fra rodei, visite guidate nel bosco e magnifici spettacoli serali nel Pala Texas.
Di giorno, invece, la principale attrazione sono Isla Encantada e Isla Dorada, paradisi acquatici in cui la temperatura torna miracolosamente piacevole e le giornate scorrono veloci fra solarium, bar e piscine di ogni tipo.
Ce n’è una che ad orari prestabiliti si trasforma in mare tumultuoso: è la più grande d’Italia nel suo genere.
In progetto c’è anche un terzo polo, Isla Natascia, fatta di fiumi vorticosi e laghetti balneabili.
E l’acqua?
L’interrogativo che mi attanaglia è questo.
La risposta è sorprendente: in un laboratorio di oltre 200 mq l’acqua di Carrisiland viene filtrata, igienizzata, rimineralizzata e riutilizzata all’infinito.
Per provare il brivido di bagnarvi più e più volte nella stessa acqua, con buona pace di Eraclito, potreste soggiornare al resort interno a Carrisiland, un sogno in salsa western chiamato Santa Fè.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com