In nome di questi ideali, è pronto a parcheggiare chissà dove nella giungla dei parcheggi teatini e raggiungere a piedi questo angusto locale in ZTL per godersi un panino che soddisfi gola, cuore e cervello, scontentando solo un po’ il portafogli.
Già, la Centrale Trivigliana vende solo panini e patatine di produzione propria e birra artigianale delle migliori qualità (nessuna traccia, ovviamente, della mia amata Coca Cola, qui demonizzata).
L’idea di una paninoteca slow food abruzzese che sfidasse con i prodotti del nostro territorio le grandi multinazionali ci invogliava ormai da tempo, ma, vuoi perché la Centrale Trivigliana non è aperta a pranzo, vuoi perché non si accettano prenotazioni, abbiamo a lungo differito la serata.
Da subito ci siamo accorti di alzare di molto l’età media: l’umiliazione è stata completa quando nel tavolo che noi, in quattro, avevamo rifiutato perché troppo stretto si sono assiepati senza scontento alcuno sette allegri ragazzotti.
La nostra cena da 14 euro a testa è stata a una sola portata. Un panino, appunto. Piuttosto buono, aggiungerei, anche se non all’altezza dell’epica del locale: pane ammassato e cotto nel locale, maionese fatta in casa, formaggi dei migliori produttori locali, carni di primissima qualità.
Il risultato è, ribadisco, un panino.
Più una mezza porzione di chips sottilissime, ottime se bollenti, molto meno quando rapidamente si raffreddano.
Io mi lascio sempre attrarre dall’opzione più calorica del menu, purtroppo.
Il mio panino al “triplo formaggio”, però, era veramente eccessivo: hamburger di maiale, provola aquilana, caciocavallo e pecorino di Scanno, maionese e, infine, una foglia di lattuga per dare un’idea di genuinità all’insieme. Un mappazzone, direbbe lo chef Barbieri.
Per Marco è arrivato un “Agnello e tartufo“, legato insieme da una salsa alla zucca che lo addolciva un po’ troppo.
“Doppio formaggio” (molto simile al mio) ed “Essenziale” (hamburger, majonese e lattuga) i panini dei cognati.
Il pezzo di strada sotto la pioggia fino alle macchine ha contribuito a raggelare definitivamente l’entusiasmo iniziale.
Se hai gradito quel che hai letto, regalami un sorriso cliccando “mi piace” sulla mia pagina Facebook
Se cerchi ispirazione, ti invito a visitare anche la pagina Ristoranti e pizzerie