Dar Bottarolo a Rieti

Dar bottarolo ti sei mai abbottato?

Si tratta di un franchising di cucina romana in rapida espansione, un all you can eat di cibo tradizionale dal prezzo assai conveniente di 19,90 euro per chi prenota prima e paga col POS poi.

Noi abbiamo provato con enorme soddisfazione la sede reatina, che prospera dentro le mura dell’antica città sabina.

Le tovaglie a quadri, i fiaschi impagliati di vino, gli stornelli romani in filodiffusione ricordavano tanto Trastevere. Poi la cortesia del personale e una colonna sonora ispirata esclusivamente a Lucio Battisti hanno ricollocato il locale nel suo giusto contesto geografico.

L’antipasto dar bottarolo

Il pezzo forte, caratteristico anche nella presentazione, è l’antipasto Dar Bottarolo, un vassoio lungo come tutto il tavolo su cui viaggiano in bilico sei diversi contenitori.

Sul primo trionfa una polenta all’amatriciana che dimostra subito come, quanto a guanciale, nella provincia di Amatrice non si scherzi per nulla. Tre spazi sono destinati ai fritti, cotti benissimo, senza neppure una goccia d’olio più del necessario: sono i supplì in carrozza, le mozzarelle impanate e le bucce di patate cacio e pepe, la vera sorpresa della serata.

Di tutte queste cose abbiamo chiesto e ottenuto un abbondantissimo bisse. Completano l’antipasto dar bottarolo i fagioli con le cotiche (servite come grana croccante sul legume) e la panzanella, più asciutta e speziata dell’equivalente nella versione aquilana.

I primi

La carbonara dar Bottarolo

Mezze maniche con amatriciana, gricia, carbonara e cacio e pepe sono a nostra disposizione ad libitum. Sono servite nelle padelle, calde calde e ben condite, in porzioni molto generose.

Capiamo nel degustarle il motivo per cui abbiamo tentato invano di prenotare per la domenica a pranzo (tutto esaurito per l’intero mese di marzo) e non abbiamo avuto alcuna difficoltà nel trovare posto a cena: l’insieme è estremamente impegnativo.

Bene ha fatto forse mia madre, celiaca, a rinunciare alla pasta (hanno anche quella senza glutine e non avrebbero avuto problemi a soddisfarla anche in questo). Noi arriviamo al secondo assolutamente ko.

La gricia dar Bottarolo

I secondi

Se avessi potuto, avrei mangiato mille delle polpette al sugo dar bottarolo, perché sono morbide, deliziose e accompagnate da un sughetto meraviglioso che avrebbe meritato una scarpetta se solo ne avessi avuto la forza.

Molto buona (e non sarebbe potuto essere diversamente) la trippa alla romana, con intriganti pezzetti di carota a fare da pendant croccante alla cedevolezza della carne. Il sugo, arricchito da una ricca spolverata di pecorino, è di quelli che non si dimenticano.

Trippa alla romana dar Bottarolo

Del pollo con i peperoni e della cicoria posso riferirvi solo per sentito dire: è mancato il condimento più importante, la fame.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com