L’Eremo di Fra Nicola e le cascate del Ruzzo a Pretara (TE)

WP_20160227_028Sorgenti del Ruzzo.

Eremo di Fra Nicola.

Due cartelli stradali marroni, quelli delle indicazioni turistiche, ci hanno colpito su tutti mentre tornavamo a casa dopo il superbo pranzetto a I Vaccari. E siccome il buonumore era tanto e il tempo minacciava soltanto una pioggia che poi non sarebbe venuta, abbiamo svoltato verso l’ignoto.
Tony Wheeler, l’ideatore delle Lonely Planet, confidò un giorno a Gabriele Romagnoli: “Il più delle volte ho trovato quel che cercavo quando mi sono perso“. Così è successo anche a noi.WP_20160227_026
Non avevamo idea di quali tesori si nascondessero su per la salita che da Isola del Gran Sasso va per la montagna. Subito dopo Pretara, ci si è parato avanti uno scorcio che avrebbe richiesto ben altre abilità fotografiche.WP_20160227_023
Sulla nuda roccia, infatti, tra i rami indirizziti d’inverno e le macchie nerastre di un incendio, si apriva una grotta, preceduta da una grande croce e raggiungibile attraverso un sentierino di gradini. Poco discosta, una chiesetta chiusa in bilico fra la roccia, in cui sicuramente si ingrotta, e il prato.
Nelle orecchie, il soave scroscio di un ruscelletto fungeva da colonna sonora a questo luogo senza tempo.
Fra Nicola è stato l’ultimo dei grandi eremiti che hanno popolato il Gran Sasso ad majorem gloriam Dei e la grotta di Frattagrande, questo il suo nome, diventò ben presto crocevia di grandi spiriti.
Sul lato opposto della strada, una fresca cascatella ci ha invogliato a risalire il torrente.


Il Ruzzo non ha un letto tradizionale: le acque si inseguono fra balzi e curve e gli affluenti, spesso piccolissimi, si gettano in discese ardite sul fiume. Ogni tratto del percorso ci è parso più bello del precedente, finché, all’altezza di un bar chiamato proprio “Le cascate del Ruzzo”, ci siamo trovati di fronte ad una congiuntura ad Y: a destra una grande cascata, con acque lente e ordinate, a sinistra mille rivoletti tumultuosi, al centro il Ruzzo finalmente formato.WP_20160227_020
Saremmo potuti andare avanti, sino magari a Piane del Fiume, area attrezzata di cui abbiamo letto nei segnali, ma a me piace lasciare sempre qualcosa di irrisolto nei luoghi che amo.
La ricerca delle sorgenti del Ruzzo continuerà, magari in estate, magari con gli amici.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com