Il countdown è già iniziato.
L’imprenditore che ha resuscitato Santo Stefano di Sessanio, Daniele Kihlgren, ha già siglato il contratto d’acquisto dell’intero paese in rovina.
Già in primavera questo luogo magico in cui la natura sta faticosamente recuperando gli spazi che secoli di civiltà gli avevano precluso verrà restaurato e monetizzato.
Sottratto infine all’anonimato che per anni ne ha preservato la bellezza, verrà offerto a una clientela abbiente e selezionata che ne farà un posto alla moda
Ogni tornante in salita che ti allontenerà dal lago di Scanno sarà uno scalino verso l’armonia del silenzio e quando lascerai alla tua destra il borgo ben restaurato di Frattura nuova ti si parrà davanti uno scenario da Far West.
Niente si interporrà fra te e le rocce.
Il paesaggio aspro e sassoso sarà ingentilito, però, da scorci meravigliosi sul lago di Scanno, che si offrirà e si sottrarrà ritmicamente alla tua vista.
Dicono che, visto da qui, il lago abbia la forma di un cuore.
Sono giunta a Frattura Vecchia cercando, invano, il romantico punto di osservazione.
In questo borgo frantumato dal sisma che nel 1915 devastò la Marsica ho trovato tutt’altro.
La resilienza, innanzitutto.
L’aia si fa area picnic.
Case diroccate resistono da un secolo alla forza di gravità che le vorrebbe del tutto crollate.
Portoni nuovi chiudono quel che resta di antichi splendori.
Orti inaspettati rinnovano la vita fra acciottolati spenti.
Acqua freschissima zampilla e sgorga dalle fontane e, nel silenzio magnifico del luogo, si fa colonna sonora e simbolo della vita che, nonostante tutto, a Frattura Vecchia si respira ancora.
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