Il lavandeto di Assisi è la risposta italiana alle odorose distese viola della Provenza.
Non è necessario valicare le Alpi per lasciarsi stordire dal profumo intenso e dai colori accesi della lavanda; basta recarsi a Castelnuovo di Assisi e visitare gli ampi spazi fra terra e lago dedicati a questa ed altre piante officinali.
La sensazione è straniante: di fronte sfavilla Assisi con la sua arte, in cielo sfolgora il sole estivo, in terra, fra api e farfalle, olezzano i fiori.
SOno bastati venti minuti perché, grondante di sudore, cedessi alla tirannia di Caronte e mi arroccassi all’ombra.
Fortunatamente era in corso la festa della lavanda ed era stata allestita una piccola fiera florovivaistica.
Tra gelati e profumi, oli e distillati, souvenirs e placebo, tutto sembrava decretare il trionfo anche commerciale della lavanda.
I partecipanti alla festa avevano inflessioni di voce disparate: toscani, umbri, romani, abruzzesi come noi sono accorsi da ogni dove per apprezzare uno spettacolo che la stagionalità rende irripetibile.
Da qualche anno, ormai, i weekend di giugno coincidono con l’Open Day del Lavandeto di Assisi e con un vero e proprio festival della lavanda, di cui vengono distillati i fiori e decantate le proprietà curative e lenitive.
Se il turismo naturalistico, anche di tipo botanico, prende sempre più piede in Italia è anche merito di realtà come questa, piccole e piccolissime, ma in grado di stupire e stordire chi le assapora.
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Come sempre, i tuoi racconti sono appassionati e coinvolgenti e ci trasportano virtualmente nei luoghi da te visitati…grazie e…continua sempre così!!!!
Grazie di cuore. Questi incoraggiamenti mi rendono proprio felice!