Il ristorante Cristallo ad Assergi (AQ)

Il ristorante Cristallo, annesso all’omonimo hotel, proprio alla base della funivia del Gran Sasso, è un simbolo per L’Aquila.

Rappresenta il sogno, lungamente vagheggiato e mai del tutto concretizzato, di piegare al turismo la bellezza selvaggia delle nostre montagne.

Amici ben introdotti negli ambienti che contano favoleggiavano dell’eleganza del ristorante e della spettacolare vetrata con vista irriproducibile da qualunque teleobiettivo.

Scoprire, dunque, che finalmente quelle sale, da sempre riservate agli ospiti dell’albergo o ai fortunati invitati a cerimonie sceltissime, sarebbero state aperte alla clientela esterna e prenotare un tavolo è stato tutt’uno.

Le aspettative, soddisfattissime, erano tutte per il luogo.

Non ci aspettavamo di mangiare così bene.

Non ci aspettavamo di pagare così poco.

L’antipasto

Dal nostro tavolo vicino al camino abbiamo avuto modo di apprezzare il restauro delicato della sala. I colori del tovagliato, così armonizzati con quelli delle pareti e dell’arredo, danno all’insieme nerbo e carattere.

Il cibo, poi, ci porta in un’altra dimensione.

Salumi e formaggi aquilani sono già notoriamente fra i migliori al mondo: è difficile, quindi, che un antipasto all’italiana possa sorprendere palati come i nostri, abituati all’eccellenza.

Eppure i pecorini serviti al ristorante Cristallo e, con loro, i salumi deliziosi meravigliano ad ogni boccone.

Il merito non è della straordinaria composta di arance amare che ha accompagnato il formaggio: ne ho scoperto la bontà solo a piatto quasi finito e, incapace di rinunciarci, l’ho usata per dare sapore alle pizze fritte offerte con pani di fogge diverse.

Tre deliziose polentine, condite con funghi porcini, con gorgonzola e con crema di carciofi, hanno gareggiato per l’eccellenza e si sono conquistate tutte il primo posto.

E qui l’antipasto sarebbe finito, ma il maitre, che aveva notato la mia attrazione in fase di ordinazione, per “sfizi” culinari non meglio identificati a corredo di un piatto di formaggi, ha voluto omaggiarci di una frittata ai carciofi meravigliosa (sì, anche lì ho aggiunto la composta di arance: avevo sviluppato una dipendenza!) e di qualche pallotta cacio e ova di buonissimo livello.

I primi e il secondo

Quando poi è arrivato il mio primo, ravioli al ragù, è bastata una sola forchettata per farmi capire che un piatto così decisamente squisito avrebbe richiesto l’esclusiva della giornata.

Meritava un entusiasmo che la sazietà già sopraggiunta con l’antipasto non mi permetteva di conferirgli. Così l’ho fatto confezionare da asporto e in serata ho potuto tributargli le lodi, l’attenzione e l’apprezzamento che spettano a simili delizie.

Mio marito è uomo di sostanza: per lui pappardelle ed entrecote.

E che pappardelle! Il condimento di funghi porcini e salsiccia ha titillato anche le mie narici, figurarsi il suo palato!

La carne, troppo al sangue, è stata meno gradita, ma anche per lui penso che la sazietà sia stata giudice troppo severo.

Grazie ad un consistente sconto su the fork abbiamo speso meno di 20 euro a testa.

Lo scrivo solo per tener fede al format di Bennyland.

Anch’io, che pure al rapporto qualità-prezzo do la massima importanza, mi rendo conto che questionare di soldi quando la cucina è arte è pura volgarità.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com