Il ristorante Filandro a Quadri (CH)

Al ristorante Filandro di Quadri mi sono sentita come Iro, il mendicante dell’Odissea.
Il cameriere, proco solo verso gli altri tavoli, ogni tanto ci allungava un piatto non scelto da noi, senza presentarlo nè accompagnarlo non dico con una parola, ma neanche con un sorriso.
Il coupon di Groupon ci rendeva reietti.
E dire che, nonostante avessimo pagato per quattro, per gravissimi motivi di famiglia eravamo solo in tre.
Avevo voluto quel coupon fortissimamente, nonostante Quadri fosse ben lontano dai nostri circuiti.
Mi era sembrato il giusto incentivo ad assaggiare finalmente il famoso tartufo a cui è legata la fama del paese.
Ne sono rimasta delusa.
Sia nelle fettuccine sia nei ravioli, infatti, troppo burro aveva annacquato il tartufo.
All’intenso odore non corrispondeva, così, pari sapore.
Le fettuccine di discreta fattura e i ravioli, che con un’altra ricetta sarebbero stati davvero buoni, annegati nel burro hanno perso credibilità.
Di certo, la nostra fame era già stata placata da un buon antipasto all’italiana, con l’aggiunta di un assaggio di pallotte cacio e ova davvero suggestivo.
Mi sarebbe piaciuto dilungarmi maggiormente sull’origine dei singoli prodotti, ma, come già vi ho raccontato, nessuno ci degnava di attenzione. Anche avere una seconda bottiglia d’acqua è stata una conquista ottenuta solo dopo una mezzoretta buona di richieste disattese.
Il pezzo forte del’antipasto, per me, è stata, comunque, un’ardita architettura composta da una polentina sormontata da formaggio arrosto coperto da una cupoletta di tartufo.
Per secondo ci è stata offerta una tagliata di manzo piuttosto tenera e totalmente nascosta dal tetto di rucola e parmigiano che la copriva e che sembrava nascondere porzioni più abbondanti di quelle poi svelate dalla forchetta.
Una discreta insalatina ha rinfrescato il palato dal pranzo impegnativo del ristorante Filandro.
Per dolce, ci è stata proposta una buona cheesecake ai frutti di bosco: il biscotto soprattutto avrebbe meritato un applauso.
Non mi sento di tributarlo: Filandro con noi non è stato filantropo.
E anche il cibo buono smette di sembrare tale quando è centellinato in tempi biblici e con modi gelidi in una sala troppo calda nonostante il condizionatore.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com