Incontro-spettacolo con Nino Frassica

WP_20150724_025Nino Frassica sale sul palco del Gaber Festival a Camaiore.

Saluta.

Si siede.

Sta in silenzio.

Il pubblico che prima ha applaudito camuffa l’imbarazzo con qualche risatina.

Nino Frassica si alza di scatto, percorre mezzo palco a marcia indietro, poi si stoppa.

Risaluta.

Ritorna a sedere.

Ritace.

Il pubblico applaude più forte.

Nino Frassica balza di nuovo in piedi, percorre a ritroso mezzo palco e la gag si ripete.

A questo punto potrei alzarmi anche io, per non più tornare: non amo e non capisco questo tipo di comicità. Mi trattengo in memoria dei vecchi tempi, quando Quelli della notte, vietatissimo a casa mia, furoreggiava fra i giovani e le battute più folgoranti o meglio i tormentoni più nauseanti mi erano riferiti il giorno dopo, a scuola.WP_20150724_027

Per Nino Frassica è stato organizzato un incontro-spettacolo, senza copione, come è nello stile dell’attore: il canovaccio è affidato a qualche filmato che spezza il monologo, che è di fatto un lungo spot all’autobiografia edita da Mondadri: La mia autobiografia, 70% vera, 80%falsa.

Ogni aneddoto è viziato dall’iperbole, che rende volutamente inattendibile ciò che si racconta.

La sua formazione? Nasce nei bar del paese, dove le ore scorrevano lente e si parlava, scherzando su tutto e dissacrando ogni cosa. L’italiano stentato, storpiato, iperscorretto di alcune nonnette siciliane è stato il modello a cui Nino Frassica si è ispirato nel dar vita ad Antonino da Scasazza.

L’esperienza con Renzo Arbore? Si andava a braccio, come oggi nessun produttore consentirebbe.

Terence Hill, che frequenta tutti i giorni sul set di Don Matteo? È tanto generoso che ad un mendicante ha allungato cento euro precisando che cento erano d’elemosina , il resto mancia.

Il suo ruolo nello sceneggiato? Non è un tipo atletico e ha bisogno di uno stunt man anche per le scene di ordinaria corsetta . Così il suo sosia è diventato tanto ricco da poter assumere un suo stunt man, sosia di sosia, appunto, a cui far fare per pochi spicci quel che dovrebbe far lui con retribuzioni da capogiro.

Nel raccontar tutto questo, eccede in statistiche impossibili (70% uomini di sesso maschile, 96% donne di sesso maschile, 23%uomini di sesso femminile, 245% donne di sesso femminile. I numeri li sto inventando al momento, la battuta è stata ripetuta tante volte da risultarmi molesta)

Per me che amo la concretezza, questo continuo divagare, esagerare, scadere nel nonsenso è un tormento, dal quale insperabilmente sono stata liberata un po’ prima che lo spettacolo si concludesse perché Marco, annoiato, ha deciso di andar via.

Chi di mappazza ferisce, di mappazza perisce.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com