Se la raggiungi dalla piazzetta, con gli occhi pieni dell’armonia del posto, ti parrà un locale caratteristico, ma se, come noi, ci arrivi dopo un impervio saliscendi fra macerie e puntellamenti, faticherai un po’ a ritrovare il buon umore.
Ti aiuterà di certo la simpatia di Geppetto, che va di tavolo in tavolo a conoscere i suoi clienti e ha per tutti un gradito gesto di attenzione, o la prestanza del cameriere, di più che bella presenza.
Soli 15 euro ti danno diritto a un menu base con primo, secondo, contorno e bevande; sbirciando i tavoli vicini, ho avuto però modo di pentirmi per aver rinunciato all’antipasto.
Non sempre l’erba del vicino è più verde della propria: a mio marito, ad esempio, è andata peggio che a me.
I miei ravioli allo zafferano con ricotta fresca di Castel del Monte, allegri alla vista e deliziosi al gusto, hanno illuminato il tavolo e umiliato, al confronto, le tagliatelle con funghi e tartufo di mio marito, onestamente piuttosto ordinarie.
Allo stesso modo, per amore ho barattato mezza porzione di un convincente formaggio fritto dorato nel burro con quattro arrosticini magri magri di cui avrei fatto tranquillamente a meno.
Ho appreso così una triste legge di natura: a dare un dito si perde il braccio. Scontento del contornino insapore che avrebbe dovuto chiudere il pranzo, la mia ineffabile metà, approfittando di un momento di distrazione, mi ha sbranato metà della deliziosa torta al cioccolato che avevo chiesto extra menu per addolcirmi la giornata.
Nonostante ciò, è stata una bella giornata.
E a La bettola di Geppetto tornerò volentieri, magari dopo una ricca colazione.
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