L’Osteria La casereccia a L’Aquila vuol dire innanzitutto Noemi, la giovane e avvenente proprietaria.
Quanto piacerebbe a Goldoni (e quanto piace a me!) questa signora sagace e propositiva, complice nello sciorinare i menu, allegra nel commentare le scelte, gagliarda nello stabilire relazioni. Anche il personale ai tavoli ha una sicura propensione ad interagire con il prossimo.
Come risultato, all’Osteria la casereccia ti senti a casa e non ti dispiace che il servizio sia leggermente più lento della media, perchè sai che la cucina sta preparando cibi industriosi, non industriali e che quel che si perde in tempo si guadagna in gusto.
Che si tratti di un’osteria è evidente già dall’arredamento: sulle travi del soffitto fan bella mostra di sè salumi, prosciutti, formaggi, conche e conchette del passato. Le pareti sono tutte piene di mobili rustici, di poster e di quadri esplicativi. Nel cortile, di fianco ai cartelloni che ammoniscono a parcheggiare con cura (a pochi metri c’è un ampio piazzale, non serve stiparsi sulla strada, piena tra l’altro di passi carrabili), altri oggetti dal passato testimoniano continuità nella tradizione.
Sono tornata a L’Osteria La casereccia mercoledì scorso, diverso tempo dopo la mia ultima sortita in questo locale. Nulla è cambiato, per fortuna.
La comarella ed io abbiamo scelto, affamate, due antipasti freddi, subito serviti su vassoio centrale. Al suo fianco, ci è stato portato un piattino di bruschette, purtroppo con la coratella, che a me non piace, e col pomodoro, che di questi tempi non è all’apice del gusto
Il prosciutto, tagliato spesso, i salumi e i formaggi di ottima qualità ci hanno soddisfatto. Non ci sarebbe dispiaciuta, ovviamente, un’abbondanza maggiore.
L’attesa, però, era tutta per il piatto principe dell’Osteria La casareccia, quello che scelgo sempre e sempre mi stupisce per la sua consistenza e il suo gusto particolare. Le pappardelle all’aquilana sono irrinunciabili per me. C’è praticamente ogni condimento possibile: piselli, zafferano, guanciale, salsiccia, funghi, dosati in maniera tale da creare un mix per i miei gusti perfetto.
Le pappardelle all’aquilana di L’Osteria La casereccia di L’Aquila dimostrano in maniera incontrovertibile quanto la somma, in gastronomia, sia ben più dell’unione dei singoli addendi o ingredienti che dir si voglia.
Ben sazia, ho solo piluccato due dei dieci arrosticini previsti dalla porzione: li ho trovati molto teneri, mediamente saporiti, gradevoli ma non irrinunciabili.
Il conto, 44 euro per due antipasti, due primi, dieci arrosticini, acqua e una bottiglietta di cocacola,è in piena media aquilana.
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