La nostra storia d’amore con La locanda dei sapori di Villa Oliveti, frazione di Rosciano ( noto ai buongustai di tutta Italia per l’eccelsa produzione di olio e di vino) nasce nel 2018.
Galeotto fu un coupon di Groupon, ahimé mai più replicato.
Cupido fu un pranzo indimenticabile a base di salumi e carni di produzione propria.
Pronuba fu, invece, la cordialità rude di Graziano Marramiero, l’ineffabile proprietario, e quella, più disinvolta ma sempre schietta, di suo figlio Lorenzo.
Da allora torniamo spesso alla Locanda dei sapori, semplicemente perché tien fede al suo nome.
E non guardiamo ormai neanche più il menu: sappiamo bene che cosa vogliamo perché il ricordo scalda poi i giorni “di magra” a casa, quando ai fornelli ci sono io e in dispensa prodotti da supermercato!
GLI ANTIPASTI DELLA LOCANDA DEI SAPORI
L’antipasto all’italiana non può mancare.
Ora, non basta dire prosciutto per intendere il prosciutto di maiale nero, stagionato con cura e tagliato a mano, buonissimo finanche nel grasso.
Non basta dire salsicce sott’olio per descrivere quei proiettili di sapore che prima riempiono il palato e poi trattengono il gusto a tutta bocca anche quando il boccone è andato giù da un pezzo.
Non basta dire formaggio per documentare l’intensità travolgente di un sapore unico.
E per unico intendo unico, perché tutto il surplus finisce nelle fauci della bimba dei nostri amici, che di solito mangia poco, ma davanti al pecorino di La locanda dei sapori si trasfigura.
Molto buona anche la lonza, che però non raggiunge le vette artistiche dei compagni di vassoio.
I PRIMI
Pappardelle alla papera, senza se e senza ma.
È la parola d’ordine dei miei cari quando si tratta di scegliere il primo piatto.
Non hanno torto, per carità: la pasta è genuina, di sostanza, il sugo è inaspettatamente delicato e talmente assorbito dalla pasta che il piatto resta pulito e la digestione leggera, nonostante quantità e sapori facciano sempre temere il contrario.
Nulla da dire sulle pappardella alla papera, dunque, ma io preferisco i ravioli.
Quelli sì che sono unici: un ricco ripieno di ricotta (squisita) e spinaci, un condimento delicato di salsiccia (e sui maiali neri che tratta Marramiero ho già detto), un gusto inarrivabile.
E un unico, grande, difetto: il vassoio centrale in cui sono portate la porzione mia e della mia amica.
E tutti vogliono assaggiare, giustamente.
E bissare, certo.
E vuoi negarne un terzo alle bimbe?
Stavolta però mi sono fatta furba.
Ho scoperto che Marramiero spedisce in tutta Italia queste sue carni inarrivabili e mi sono ordinata il mio bel paccone….ecco, ho ottenuto l’aggiunta di una decina di euro di ravioli tutti per me.
Perché chi mangia da solo si strozza, ma chi mangia in compagnia non si sazia.
LE CARNI
Dulcis in fundo non è il dolce, un pan di Spagna con Nutella e cocco buono senza superlativi, ma la carne.
La carne!
La carne!!!
Abbiamo preso una chianina in sei, per rispetto al portafogli, ma il pezzettino che ci è toccato è valso più di qualsiasi bistecca intera assaggiata altrove.
Tre porzioni di agnello, tenerissime, messe sulla brace da Efesto in persona, e per finire i migliori arrosticini del mondo, succosissimi, deliziosi, da provare e riprovare, concludono il lauto pasto.
Il vino, beh, è Marramiero, anche quello della casa. Ne puoi bere quanto vuoi, se hai chi ti riporta a casa. E i miei commensali hanno me, che sono astemia, e non partecipo ai brindisi e alle lodi che accompagnano sempre un gran vino.
Del paese di Cuccagna, la Locanda dei Sapori non ha però la gratuità: per un pasto completo spendi i tuoi 30 euro…e non te la cavi, perché poi sicuramente vorrai acquistare qualche salume da portare via o qualche bistecca da farti recapitare per prolungare questo stato di grazia anche a casa tua.
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