Il ristorante “La piazzetta” a Sant’Omero (TE)

20160423_152243Non poteva non chiamarsi “La piazzetta” il ristorante di Sant’Omero dove Marco mi ha portato a festeggiare, un po’ in ritardo, il mio quarantaduesimo compleanno.
C’è un’unica sala, che può ospitare una quarantina di coperti e che è organizzata proprio come la piazza di un paese: sui muri sono disegnate finestre, porte d’ingresso (con tanto di chiavi a vista secondo l’uso paesano del secolo scorso), un belvedere con improbabile sfondo marino e via dicendo.20160423_151201
Qui il baccalà la fa da padrone: tra Sant’Omero e la Norvegia c’è una corsia preferenziale e proprio dalla Val Vibrata la famiglia Monti ne gestisce l’importazione in tutta Italia.
I primi a sperimentare le potenzialità di questo prodotto, ovviamente, sono stati i compaesani, che hanno così sviluppato un know how fuori dal comune.
Il baccalà di “La piazzetta”, va detto, è sublime.
L’antipasto iniziale, in particolare, è stato un crescendo di delizie.
Fortunatamente, tutto era porzionato e impiattato personalmente: non amo i grandi vassoi collettivi da cui, per educazione, mi servo sempre meno di come vorrei.
Qui, quel che vedete era tutto per me. 20160423_133639
Il tris di freddi, per cominciare bene: sono partita dal tenerissimo baccalà allo zenzero, per poi gustarlo cotto a vapore e sommerso da sottilissime listelle di mela rossa dei Sibillini. Ottimi entrambi, ma il terzo assaggio, ingentilito da rucola, fragole e aceto balsamico, mi è piaciuto ancor di più.
Se però dopo il pranzo ho setacciato tutta Sant’Omero per acquistare baccalà già ammollato, è perché mi sono assolutamente innamorata di una ricetta portoghese che proverò a riprodurre a casa: il baccalà alla braz, sminuzzato con pezzetti di patatine fritte e dorato con una buona dose d’uovo. L’aspetto prima e il sapore poi sono stati così entusiasmanti che l’ho finito prima di ricordarmi di scattare una foto per il blog.20160423_135645
Non ho fatto lo stesso errore con il minihamburger di baccalà, ravvivato con uvetta, capperi e scarola. Avete presente il McFish di Mc Donald? Ecco, dimenticatelo. Dopo aver assaggiato questo, non si potrà più tornare indietro.
Tripudio anche per i miei ravioli al baccalà, insaporiti dalla più semplice e buona salsa al pomodoro fresco che riuscite a immaginare!20160423_141605
A Marco, che ha preferito un secondo piatto e si è fatto attrarre dal baccalà in umido con patate, non è andata altrettanto bene, o ameno, il pezzo che ho assaggiato io era talmente spinoso da risultare quasi fastidioso.20160423_141628
I dolci, pur essendo piacevoli, non hanno raggiunto quei vertici di bontà a cui la chef Roberta Nepa ci aveva abituato: il mio tiramisù era troppo pastoso, la pizza dolce di Marco, al contrario, aveva poca crema per i nostri gusti.

E il prezzo, 60 euro per 2 antipasti, 1 primo, 1 secondo, 2 dolci e 1 cocacola, sarebbe potuto essere più contenuto.

Aggiornamento 4 agosto 2018: Stessa qualità più che convincente, con nota d’encomio per certi gnocchi con bottarga di baccalà e scorzette di agrumi della stessa sostanza dei sogni. Sul prezzo non ho certezze perché ero ospite di amici, ma da quel che ho sbirciato sembra rimasto invariato.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com