La vedova di Fiona Barton (24/2017)

Ultimare La vedova di Fiona Barton e precipitarsi a scriverne la recensione per un blog è un po’ come assistere a un documentario sui mali del fumo e poi accendersi una sigaretta per rilassarsi.
Tutti i crimini del romanzo nascono infatti su Internet, dove ingenuità e perversione si alimentano a vicenda e un innocuo BabboOrso che in chat sembra tanto interessante può irrompere nella vita reale degli interlocutori per devastarla.
L’argomento mi appassiona; non mi delude nemmeno lo stile senza fronzoli di Fiona Barton, adattissimo ad un thriller focalizzato sull’azione.
Nel complesso, però, La vedova non mi è piaciuto: ci ho visto, nel ritmo e nella struttura, un inutile remake di La ragazza del treno.
Avrei volentieri tagliato via una cinquantina di pagine centrali, in cui l’azione della polizia pare avvilupparsi su se stessa e troppi personaggi secondari si alternano sulle stesse poltrone.
Rompere la linea spazio temporale, raccontare gli avvenimenti in ordine sparso, fu rivoluzionario in passato, ma adesso non c’è romanzo che non costringa ad odiose gimkane fra periodi diversi della storia!
La vedova di Fiona Barton, che pare pianificata a tavolino in una scuola di scrittura, non sfugge a questo nuovo, antipatico paradigma.
Nonostante ciò, non c’è alcuna evoluzione psicologica dei personaggi, sempre uguali a se stessi, sempre piuttosto macchiettistici: l’ingenuità della protagonista, ad esempio, puzza di impostura ad ogni rigo.
In questo romanzo dall’epilogo piuttosto scontato è davvero potente la ricostruzione attenta del mondo dei media, sempre a caccia di scoop, alla continua ricerca di un mostro da sbattere in prima pagina.
Ne è esempio Kate, che guardandosi allo specchio non vede né una madre né una moglie, ma solo una giornalista.
Nelle sue tecniche manipolatrici, nella finta empatia che esibisce al solo scopo di carpire informazioni, nel sacrificio continuo della sua vita personale a vantaggio del giornale per cui lavora, ho rivisto tanti sciacalli che comprano il dolore altrui per farne show.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com