Le mummie di Urbania (PU)

WP_20160821_17_55_03_ProChe mi aspettavo?
La morte ci livella.
Le mummie di Urbania sono indistinguibili da quelle di Ferentillo e, immagino, da quante altre ne esistano al mondo. Sono poveri corpi senza grasso, con pelli vizze che pencolano esanimi, sono dentature digrignanti, sono orbite vuote che aderiscono a un teschio.
Sono corpi senza vita, che dovrebbero riposare in pace e che, per uno scherzo del destino beffardo, non riescono a liberarsi neanche con la morte dal corpo deforme che già ne condizionò l’esistenza.WP_20160821_18_07_47_Pro
Il fungo responsabile della mummificazione si sviluppò infatti in una fossa comune, dove giacevano i diseredati dell’antica Casteldurante.
E chi era più povero di un uomo il cui handicap impedisse di procacciarsi da vivere?WP_20160821_17_58_14_Pro
Le diciotto mummie di Urbania presentano in percentuali allarmanti tracce di difetti fisici che furono ostativi alla vita.
No, non quello con uno squarcio sul petto, che troviamo alla destra dell’entrata. Quell’uomo fu assassinato oltre cinquecento anni fa, ma l’autopsia fu eseguita solo nel 1960. Gli fu estratto il cuore, che oggi è mostrato ai turisti: è una macchia rossa bidimensionale, con due fori creati dal pugnale dell’assassino.
E quello vestito di tutto punto, al centro della stanza? WP_20160821_18_06_33_Pro
Non si direbbe, ma è la mummia più giovane: cela le spoglie mortali di Vincenzo Piccini, priore della Confraternita della Buona Morte agli inizi dell’Ottocento, quando vennero riscoperte le mummie di urbania.WP_20160821_18_07_03_Pro Il prelato ne era ossessionato e, per capire se il fenomeno fosse attribuibile alla natura o al demonio, volle essere mummificato assieme alla moglie e al figlio, che sono di gran lunga le sagome più malconce del gruppo.
A rendere ancora più macabro l’insieme ci pensa l’assetto museale della Chiesa dei Morti: teche in legno con esergo inneggianti il destino di morte che ci attende, crani senza corpo assiepati sopra ogni mummia, addirittura  un lampadario composto da quattro teschi, diversi femori e rotule di decorazione.WP_20160821_18_06_13_Pro
A turbare ulteriormente i miei sonni, si aggiunge un turista del nostro gruppo (addetto al cimitero in una grande città del Nord) che ci testimonia come l’abuso di antibiotici dalla metà del Novecento abbia una macabra conseguenza post mortem: sempre più cadaveri nelle bare mummificano.
WP_20160821_17_55_36_ProFra un secolo, forse, la vera eccezione saranno gli scheletri.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com