È una sontuosa manifestazione bibliomane in cui si danno appuntamento tutti quelli che, come me, respirano attraverso le pagine dei libri.
Come marziani ci aggiriamo fra i dischi volanti partoriti dal genio di Renzo Piano nell’Auditorium di Roma: non abbiamo neppure bisogno di un supporto cartaceo perché abbiamo memorizzato immediatamente i luoghi e i tempi degli incontri con gli autori che si susseguono ininterrottamente dal giovedì alla domenica.
La Ninfa Egeria di tutto è, come sempre, Marino Sinibaldi, garanzia di eccellenza.
Grazie a Radio Tre, infatti, confluiscono a Roma molti degli autori più in voga dell’anno: i più famosi occupano i palcoscenici dei grandi teatri dell’Auditorium e possono essere ascoltati dietro pagamento di un ticket simbolico: due euro per un’ora e mezzo di magia. Nel “garage”, una dependance lontana anni luce dal fascino dei foyers, tutta arredata con materiale di riciclo, su scomodissimi serpentoni di cartone, è possibile ascoltare presentazioni di libri. Le sale sono tre e spesso scegliere dove posizionarsi è imbarazzante, perché bisogna scartare eventi che, se avvenissero a L’Aquila, ci troverebbero entusiasti in prima fila.
Marco, che ama lo zapping, si muove come trottola fra le tre sale. Io scelgo un posto e resto immobile, incurante della temperatura che si fa torrida per l’afflusso enorme di persone. Al teatro preferisco il garage, perché permette una qualche interazione con l’autore, fisicamente vicino e non distante, su un palco, a monologare di un tema unico.
Non c’è culto della personalità né divismo alcuno: molti scrittori smettono di essere protagonisti per diventare essi stessi spettatori. Un amante del VIP- watching potrebbe impazzire all’idea di sedere in platea a tre metri da Nanni Moretti, di urtare involontariamente Serena Dandini, di scherzare con Giobbe Covatta (senza riconoscerlo), di contendersi l’ultima sedia al bar con Alessandro Baricco.
A me tra il 14 e il 15 marzo 2015 è successo tutto questo e ancora di più, ma non ho avvertito nessuna emozione: il mio animo era tutto preso dalla fascinazione per la parola, in tutte le sue declinazioni.
Ho fatto il pieno di storie, immagini, aneddoti, stili di vita; ho ascoltato persone incredibilmente intelligenti raccontare le proprie esperienze senza ostentazione e ho gioito quasi nel sentirmi terribilmente inadeguata perché il confronto con la sicurezza, lo stile, la fluidità di eloquio dei grandi scrittori è uno sprone potente al pensiero e alla riflessione.
Vorrei che ognuno di questi incontri trovasse spazio nel mio blog: per ora mi limito ad affastellare gli incontri a cui ho partecipato con quel gusto collezionistico che mi contraddistingue.
È feticismo? Probabilmente sì, ma è vizio innocuo.
SABATO 14 MARZO
h.12: Francesco Fioretti
h.13: Giulia Alberico
h.15: Massimo Recalcati
h.17: Letizia Muratori
h.18: Fabio Genovesi
h. 20: Francesco Piccolo
DOMENICA 15 MARZO
h.12 Dino Zoff a colloquio con Marino Sinibaldi e Vittorio Sermonti
h.15: Angela Iantosca
h.16: Marco Peano presentato da Diego De Silva
h.17: Sara Bilotti
h.18.30: Lezione di cucina con Carmelo Chiaramonte