L’agriturismo Lo Scamorzaro a Rosello (CH)

20160723_163421Di Lo scamorzaro ci avevano parlato in toni entusiastici i compari.
Era da tanto, dunque, che il mio immaginario era popolato dei sapori genuini di questo agriturismo di qualità a due passi dall’abetina di Rosello.
Le aspettative non sono state deluse.
In un ampio pianoro verde sorge una casetta a un solo livello, con ampia corte esterna animata da anatre e galline.20160723_133448
L’interno è articolato in più salette, con le pareti zeppe di ammennicoli del passato. Davanti a me, ad esempio, trionfava una ricca collezione di cappelli da ranch, di quelli che i nonni utilizzavano durante i lavori estivi.
Eravamo edotti sulla generosità delle porzioni. Per questo, pur essendo in sei, abbiamo richiesto 3 antipasti e 3 secondi. 20160723_160902Ognuno ha avuto, invece, il suo primo e il suo dolce.
Unica bevanda, l’acqua di fonte. Il prezzo, 105 euro complessive, ci è sembrato più che equo: siamo usciti tutti, infatti, ben sazi e molto soddisfatti.
Cifra stilistica del locale è l’apertura del pranzo con gli antipasti caldi, che permettono ai gestori di affettare in tutta calma salumi e torte rustiche.

Le pallotte cacio e ova che hanno aperto le danze sono state particolarmente buone e ben inzuppate nel sugo. Sui piccantissimi fegatini non mi pronuncio, perché li ho tenuti ben lontani da me. Di certo non sono tornati indietro.
Il vero punto di forza, però, sta nel grande tagliere degli antipasti freddi: pizza fritta con prosciutto (ottima!), salami e salumi, ricotta fatta un’ora prima e provola ancora fresca, serviti con confettura all’amarena, frittatona agli asparagi, pizza di formaggi ben filante, torte rustiche di vario tipo.20160723_140323
Una menzione d’onore meritano i ravioli appena ammassati con ricotta di giornata: erano tanto buoni che il condimento di salsicce e zucchine passava nettamente in secondo piano.

I ravioli con ricotta fresca dell'agriturismo Lo Scamorzaro di Rosello
I ravioli con ricotta fresca dell’agriturismo Lo Scamorzaro di Rosello

Che cosa avreste preso per secondo in un locale chiamato “lo scamorzaro”?
Non la carne, come hanno fatto i nostri uomini, immagino.
Già, le scamorze. Di solito, c’è bisogno sempre di un “accompagnamento” che dia senso al piatto: c’è chi ci abbina i funghi, chi il prosciutto, chi il tartufo. Queste scamorze alla brace, invece, brillano di luce propria. Non hanno bisogno d’altro che di se stesse: gustose, filanti al punto giusto, deliziose.


Anche i dolci, nella loro rusticità, ci sono piaciuti molto: la mia sbriciolata, con crema e cioccolato, aveva, in particolare, gusto e dignità.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com