Abbiamo percorso a piedi le bianche stradine del centro storico di un borgo a torto snobbato dai circuiti turistici alla ricerca di un locale che le recensioni di Tripadvisor e le agevolazioni di Bellavitainpuglia rendevano imperdibile.
Il nostro coupon era di quelli che non si possono rifiutare: per 19,90 euro compessivi, Marco ed io abbiamo avuto accesso alla storica Locanda Romanelli, ricavata da una antica cantina e resa raffinata da un attento studio architettonico.
L’antipasto caldo, servito in contenitori di terracotta, constava di cinque scelte, una più buona dell’altra.
In ordine crescente di apprezzamento: lampascioni (una sorta di cipollotti amarognoli) delicatamente fritti, più belli da vedere che buoni da gustare, polpettine fritte dall’impasto morbidissimo, zuppa di legumi con salsiccia tagliata al coltello che non ci ha fatto rimpiangere gi ottimi salumi aquilani, carciofi con uovo e bacon e, inarrivabile, una melanzana alla parmigiana a cui mancava solo la parola.
In un crescendo di sapori, i primi piatti sono stati eccellenti: i miei gnocchetti con gorgonzola e noci erano conditi con uno speciale miele al tartufo che giovava molto alla fusione dei sapori; la strascinata di grano arso con salsiccia e cardoncelli di Marco, fatta di orecchiette schiacciate secondo la più tipica tradizione pugliese, vantava un tocco delicato e deciso al tempo stesso.
Significativo il commento sognante di mio marito, di solito non facile agli entusiasmi: “Che bello stare su questa colonna di profumo!”
In questa climax di gusto, il dolce non poteva che essere un fantastico pasticciotto alla leccese, servito caldo con crema pasticcera freschissima, accompagnato da un simpatico spiedino di frutta che ne smorzava l’irresistibile dolcezza.
Se solo il cameriere fosse stato più loquace, il pranzo alla Locanda Romanelli sarebbe stato perfetto.
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