L’Osteria Al portico di Fortuna a Palestrina (Roma)

Nel bookshop annesso all’osteria Al santuario di Fortuna

L’osteria Al portico di Fortuna nutre innanzitutto gli occhi.

Non potrebbe sorgere in posizione migliore: di fronte agli scavi del Santuario di Fortuna Primigenia, con spettacolare vista sulla vallata, e addirittura alla base del Palazzo Barberini, che di Palestrina è un po’ il simbolo, proprio dove un tempio sorgeva il Portico di Fortuna.

Per questo, sotto il parquet è visibile l’antico pavimento mosaicato e le pareti sono fatte ancora nella pura pietra che perimetrò per secoli i bassi. C’è anche una piccola grotta arredata in maniera molto suggestiva.

Gli gnocchi a coda de soreca

Solo quando il primo arriva in tavola ci ricordiamo che siamo qui come commensali e non come turisti. Un cibo caratteristico prenestino sono gli gnocchi a coda de soreca, che devono il proprio nome alla forma allungata, simile, dicono, alla coda di un topo.

gli gnocchi a coda de spreca dell’osteria Al portico di Fortuna

A me, prima dell’assaggio, sembravano bucatini e ne ho riconosciuto l’unicità e il valore solo quando hanno lasciato la forchetta.

Erano perfetti con quel sugo alla amatriciana, col guanciale tagliato sottilissimo, quasi sciolto nel pomodoro, e una porzione abbondante di pecorina a suggellare il tutto.

Ad Amatrice i tocchetti di carne sono più spessi, certo, ma la rivisitazione della chef permette di valorizzare al meglio questi insoliti, saporitissimi gnocchi a coda de soreca.

Bistecca e tordi matti

Consigliandoci l’osteria Al santuario di Fortuna, gli amici ci avevano raccomandato i tordi matti, simpatici involtini di cavallo intinti nel Montepulciano e speziati con un mix di erbe molto armonioso.

I tordi matti, specialità dell’osteria Al portico di Fortuna

Sono accompagnati da patate arrosto tagliate a dadini che godono anch’esse della salsa saporosa della carne. Sono speciali!

Se non amate sperimentare, però, andate sul tradizionale come ha fatto mio marito: la sua bistecca è stata ragguardevole per qualità, cottura e dimensioni.

Dulcis in fundo

Non ho saputo fare a meno del tiramisù, preparato con il biscotto tipico prenestino. Il giglietto è una sorta di savoiardo meringato che prende l’origine dalla pasticceria francese e la forma dallo stemma dei Barberini. Nell’insieme è un dolce sicuramente buono, ma non indimenticabile.

Tiramisu col giglietto, biscotto tipico di Palestrina

Il conto è stato una vera sorpresa: per la raffinatezza dei cibi e per l’esclusività del locale temevamo una grande spesa e invece ce la siamo cavati con 56 euro complessive, a cui è stato correttamente applicato lo sconto the fork.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com