Luci d’Artista a Salerno

Created with Nokia Smart CamIo sono come quei bambini che smontano il giocattolo per capire come funziona e poi piangono perché non riescono a ricostruirlo.

Sognavo Salerno e le sue Luci d’Artista da almeno un anno, da quando, cioè, vidi su Facebook le foto di un’amica di lì. Ieri, 27 dicembre 2014, sfidando i meteoterroristi che minacciavano geli apocalittici e nevicate paralizzanti, al seguito di quel matto geniale che è l’amico Gianfranco, siamo partiti alla volta di Salerno, per bearci dello spettacolo di luci più pubblicizzato d’Italia.

Per la prima volta durante una gita pregavamo che il tempo corresse veloce e che arrivasse il tramonto, solo viatico per il mondo magico delle Luci d’Artista

Il tappeto volante
Il tappeto voante

E finalmente notte fu.

Persi nel fiume di persone che migravano ordinatamente dal corso alla villa comunale, tutti alla stessa velocità, tutti con la stessa postura, a naso in su a rimirare le luci, eravamo parte di un unicum. Non esisteva stanchezza, non volontà: come gocce di fiume che cercano il mare, eravamo folla, null’altro che folla.

Nei vicoli del centro storico di Salerno, brillavano ipotesi di fiori, per la prima volta tridimensionali, e volteggiavano tappeti volanti a sottolineare lo scenario favolistico che respiravamo. Un albero di luci bianche, grandissimo, interrompeva il corso a metà. Poco più avanti una piazza intera brillava polare nel giardino d’inverno, strappandomi un grido di stupore.

Il giardino d'inverno
Il giardino d’inverno

Sul corso, un complesso sistema argentato riproduceva l’aurora boreale; più giù, ancora pianeti luminosi, bandiere, spartiti musicali si alternavano nei vicoli stretti: ai lati della strada, negozi attraenti invogliavano a spendere in finger food, in abiti, in oggetti natalizi.

Alberi di luce
Alberi di luce

Eccoci finalmente alla villa, fulcro dell’evento: il flash dei telefonini che fotografavano a migliaia l’isola di Peter Pan e il cocchio di Cenerentola, le attrazioni principali, raddoppiava la luminosità della zona.

Il carro di Cenerentola
Il carro di Cenerentola

Percorrere i tunnel di luce, quella gialla e quella bianca, preconizzava quelle esperienze di premorte che raccontano in molti quando escono dal coma.

Il libro di Peter Pan
Il libro di Peter Pan

Era tutto bellissimo.Created with Nokia Smart Cam

Poi, mi son seduta.

E una fastidiosa vena razionale mi ha strappato dall’incanto.

Non leggano oltre i sognatori, gli esteti, i romantici.

L'isola che non c'è
L’isola che non c’è

Mi odio da sola quando la razionalità mi invade.

E la razionalità urla: “Questo è trionfo dell’effimero! Mille splendidi alberi veri, alla villa di Salerno, cresciuti in anni di cure, stanno lì, completamente negletti, mentre tutti guardano e fotografano quelli posticci, fatti di cavi ed elettricità, luci sul nulla, luci da nulla.

Che c’è di natalizio in queste scene profane, da Disneyland nostrana? Vanno a ruba orribili bastoni che permettono di alzare sulla folla i telefonini. Non importa esserci, vedere, emozionarsi. Basta fotografare.”

Ci manca solo che concluda inneggiando Vanitas vanitatis et omnia vanitas.

E per l’immediato futuro mi si prospettano due scenari possibili: o tutte le città mimeranno le Luci d’Artista di Salerno, per concretizzare, che so?, il castello della Bella Addormentata o le miniere dei Sette Nani oppure Salerno si specializzerà come città delle luci e non smonterà più a gennaio la complessa architettura illuminata, che richiamerà invece turisti 365 giorni l’anno.

Ne sarei felice per Salerno, città viva, città d’arte, città di malie.

Lo sono un po’ meno per la follia contemporanea, che rende must l’astrazione provvisoria e snobba la concreta bellezza di un duomo bellissimo o di un golfo meraviglioso.

Ed io? Io non ho visto né golfo né duomo, ma delle luminarie potrei parlarvi per ore.

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Nella pagina “I luoghi che ho visto” troverai tutti i luoghi che ho raccontato sul blog.

Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com

2 Risposte a “Luci d’Artista a Salerno”

  1. Magistrale pezzo di bravura della prof che qui taglia i vertici dei migliori viaggiatori.e cito piovene e cito gregorovius e vorrei aggiungerci Goethe.esagero?giudicate voi.

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