I 18,50 euro richiesti per transitare sulla Malta HochalmStrasse sono davvero ben spesi, però.
Dai monti altissimi che incombono sulla strada, infatti, vengon giù cascate a centinaia.
Alcune si originano direttamente dai ghiacciai (ed è emozionante fermarsi a contemplare la neve in agosto), altre si parano davanti improvvise, dopo una caduta libera che incomincia chissà dove, altre ancora non arrivano proprio a terra, perché si nebulizzano nell’aria calda del pomeriggio, lasciando sulla roccia nera una strisciolina esile, come bava di lumaca che scintilla al sole.
Trasudano dalle rocce umide, in minuscole goccioline che stillano ovunque, si fondono in torrentelli e ruscelletti che cadono nel vuoto per poi ricompattarsi in letti rocciosi che portano al fiume Malta, vera attrazione della valle.
Se all’andata eravamo rimasti ammaliati dalla cascata che, qualche chilometro prima della meta, faceva bella mostra di sè da mezza montagna , al ritorno la stessa non aveva più potere su di noi, che in tre ore di marce e soste lepidissime avevamo saziato gli occhi di bellezza.
La Malta HochalmStrasse è strada di montagna, spesso a un solo senso di marcia cadenzato da una complessa rete di semafori, e affronta pendenze considerevoli.
Sbigottiti, ci siamo accorti di aver superato i 1700 metri s.l.m. soo quando ci si è parato improvvisamente a fronte un delizioso lago artificiale di un azzurro vividissimo, alimentato da decine di cascatelle che confluivano lì dai monti circostanti.
Più in là non siamo arrivati, ed è un primo motivo di rimpianto.
Ce n’è anche un secondo: non aver percorso il sentiero che agevolmente avrebbe portato ai piedi della maestosa cascata iniziale. Non vi sembra un valido motivo per tornarci a breve?
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