Incontro con Matteo Bussola

In macchina, direzione casa di mamma: Marco guida, io sbircio le ultime notizie su Facebook.
C’è un nuovo post di Matteo Bussola.
Leggo solo le prime parole: “In treno per Pescara” e sobbalzo.
Matteo Bussola? Pescara? Oggi?
Chiedo conferma a Google.
La ho: alle 18 alla libreria dell’Ipercoop d’Abruzzo, a Sambuceto.
Sono le 17.30 e siamo nei dintorni di Navelli. Possiamo farcela.
Dirotto la macchina verso la costa.
La mia iniziativa non entusiasma né Marco né mamma, consultata al telefono. Non importa: mi farò perdonare.
Quando arrivo in libreria, Matteo Bussola ha appena iniziato a raccontare la storia editoriale del suo libro di esordio: Notti in bianco, baci a colazione.
E’ più bello di quanto immaginassi, più sicuro, più figo.
Nel libro indossava prevalentemente i panni del papà, che sono per definizione stropicciati ed intimi.
Matteo Bussola ha però un guardaroba fornito da mostrarci: è architetto, disegnatore, marito, amico, cittadino.
Anzi, la sua passione per Facebook è quasi una deformazione professionale: un vignettista è abituato a riempire rettangoli vuoti con la forza delle sue idee. Sui social si fissa il presente, senza divagazioni, e Bussola giorno dopo giorno ha disegnato, con le parole, la sua idea del mondo.
Quando  gli editor dell’Einaudi gli hanno offerto la pubblicazione, Matteo Bussola aveva già un file di 900 pagine, in cui erano conservati i post di undici anni di attività facebookiana.
Costretto a fare una cernita, ha scelto la via del cuore.

Matteo Bussola dialoga con Cristian Cellini

Matteo Bussola dà il meglio di sè quando parla di emozioni: ci spiega, ad esempio, che per lui il segreto dell’amore è esserci.
Amare qualcuno è viverne ogni momento, conoscerne i momenti di stanchezza e quelli di delusione, assistere agli inevitabili cambiamenti da vicino, giorno dopo giorno.
Anche per capire i figli, bisogna guardarli negli occhi, il che non vuol dire inginocchiarsi al livello dei loro visini.
Bisogna al contrario guardare in alto, verso il cielo.
I bambini sono fiduciosi, puntano alle stelle; sono le disillusioni della vita che man mano ci costringono ad abbassare lo sguardo, fin quando ci troviamo a fissare la punta delle nostre scarpe e a non vedere più vie d’uscita dalla routine che ci ha intrappolato.
Basterebbe seguire lo sguardo di un bambino per tornare a volare alto con la fantasia.

Matteo Bussola con la maglietta personalizzata, omaggio dell’Ipercoop d’Abruzzo.

Non ci saranno però bambini nel suo prossimo libro.
Magari avrà voglia di raccontare la varia umanità che si incrocia sui treni.
Proprio oggi, infatti, “in treno per Pescara”…

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com