Monticchiello (SI) e il suo teatro povero

A Monticchiello, magnifico borgo fortificato della Val d’Orcia, il teatro non avviene, è.
Gli abitanti di questo paesotto, ingiustamente disertato dalle guide turistiche e spesso anche dalle mappe geografiche, ogni anno mettono in scena se stessi e gli avvenimenti del paese.
La piazza si fa palcoscenico, i paesani diventano attori, registi, scenografi e, di fronte a un pubblico incantato, realtà e finzione si prendono a braccetto in un’esperienza irripetibile, che prima o poi mi riprometto di vivere.


Ci siamo recati a Monticchiello, unica frazione di Pienza, in omaggio alla tradizione del teatro povero, senza nessuna aspettativa di tipo turistico. L’impatto, perciò, è stato folgorante.
I cipressi che avevano punteggiato la salita davanti alla porta d’accesso hanno lasciato spazio a un belvedere frastornante.

Monticchiello: belvedere

Fermi tra arte e natura, siamo rimasti un bel pezzo in contemplazione, poi abbiamo deciso di varcare le mura per raggiungere la chiesa principale.

La porta d’ingresso a Monticchiello

Il centro, inibito al traffico, ci ha proiettato subito in un’altra epoca storica.
Il portone della chiesa, al termine di una maestosa scalinata a raggiera, prepara lo sguardo alla ricchezza dell’interno tutto affrescato, in cui è semplice riconoscere, fra gli altri, un grande San Cristoforo che protegge dal male.
Uscendo, chiediamo informazioni a una signora affacciata al balcone, che con posa regale ha declamato più che comunicato le bellezze e la veracità di Monticchiello per poi ritrarsi in casa, attrice lei stessa, lei stessa anima fra le altre di un borgo destinato a non morire mai.

Facciata della chiesa dei Santi Ludovico e Cristoforo a Monticchiello (SI)

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com