Il museo del sidecar a Cingoli (MC)

WP_20150828_020Se il museo del sidecar di Cingoli ha entusiasmato me, del tutto disinteressata ai motori, chiunque provi un’attrazione anche minima per la storia della velocità trascorrerà qui un pomeriggio indimenticabile.

Il nostalgico sarà avvolto da una malinconia dolceamara; il curioso avrà di che strabuzzar gli occhi; l’appassionato di storia e società verrà catapultato nel bel mondo dello sperimentalismo otto-novecentesco; il cinefilo verrà proiettato direttamente dentro un set.

Il portacenere...
Il portacenere…

Il museo si articola, infatti, in due settori.

Nel primo, fanno bella mostra di sé, tra le locandine cinematografiche, le moto su cui si sono incentrati film famosi. E se il vulcanico ideatore del museo, Costantino Frontalini, non ha avuto modo di acquistare direttamente l’originale, ha commissionato al suo abile meccanico la riproduzione al dettaglio (errori inclusi) dello strumento.

Anche la Batmobile? Anche la Batmobile, prima e ultima versione incluse.

Al piano superiore, invece, ci sono i sidecar, tutti originali, corredati di immagini d’epoca e attente spiegazioni, secondo un modello che avevo già apprezzato al museo dell’automobile di Torino e che qui aggiunge al fascino dell’antichità il rimpianto per lo spreco.WP_20150828_038

L’idea di un tre ruote che offrisse la comodità dell’automobile e la percezione di libertà della motocicletta era buona, maledettamente buona. Perché è abortita? Perché qualche imprenditoreWP_20150828_039 capace non recupera questo sogno e lo proietta nel ventunesimo secolo?

Inizialmente erano gli uomini, a piedi o addirittura con i pattini, a scortare le loro signore, comodamente sedute. Poi, in tempi rapidissimi, il posto di guida si è dotato di pedali e infine di motori.

La fantasia si è sbrigliata: tra i miei pezzi preferiti, ci sono il sidecar-prigione, un po’ gogna un po’ autoblindata, su cui trovavano posto i trasgressori delle leggi sul traffico a Los Angeles, la moto più lunga del mondo (nota come Bohmerland perché prodotta in Boemia), a tre posti, e il Sidecar motoscafo, sperimentato dall’inarrestabile Frontalini anche sul Lago di Cingoli.WP_20150828_041

Che darei per fare una passeggiata in sidecar! Ma non ci sono possibilità: Frontalini è gelosissimo delle sue creature e le presta solo con autista incorporato (lui stesso o il figlio) e non possiamo nemmeno rivolgerci altrove.WP_20150828_045

In tutto il mondo, infatti, non esiste un altro museo del sidecar!

Pensate, questo gioiellino che tutta la terra ci invidia, quest’unicum, ospitato in un brutto capannone, sta a impreziosire un territorio così lontano dai circuiti turistici! Per fortuna, è una lontananza solo metaforica, perché Cingoli non dista più di trenta chilometri dal casello di Ancona Nord o Civitanova Marche e quindi è raggiungibile, raggiungibilissimo!

E, se non fosse una formula abusata, vi direi che davvero qui bisogna andare almeno una volta nella vita.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com