Nessun requiem per mia madre di Claudilèia Lemas Dias

Nessun requiem per mia madre è un groviglio di emozioni a stento contenute in un romanzo.
La drammaticità del tema balza fuori dalle pagine, si mescola a ricordi o suggestioni personali e brucia nell’anima.
La prosa piana, priva di picchi lessicali o strutturali, aiuta nell’immedesimazione.
Nel lungo monologo di Genuflessa De Benedictis, Claudilèia Lemes Dias, l’autrice, disvela gli egoismi, le manipolazioni, le sopraffazioni quotidiane di chi interpreta la maternità come un diritto esclusivo alle attenzioni dei figli.
Il pensiero va a “quegli uomini che sono morti in solitudine, per compiacere chi li ha generati, uomini che non hanno potuto o saputo essere nella vita nè padri, nè mariti, nè zii, nè fratelli, nè amici, ma unicamente figli”.
Genuflessa, la protagonista di Nessun requiem per mia madre, è un sepolcro imbiancato, un personaggio che nasconde, dietro l’affettazione di modi cortesi e pia religiosità, un egoismo sfrenato, una superbia, un razzismo, una miopia sociale che, nella loro sfacciata ingenuità, mi terrorizzano.
I veri cattivi, infatti, non sono quelli che, scure alla mano, squartano vittime scelte a caso, come avviene in troppi romanzi: sono al contrario quelli che, rosario sgranato e sorriso sulle labbra, impestano la vita delle persone più care, sporcandole con malevolenza e opportunismo.
Mamma aveva trascorso la vita intera a manovrare il bilancino, senza mai far intrecciare i fili di refe sulle teste dei miei fratelli. Erano cresciuti muovendo il capo, la schiena, le mani e le gambe per compiacere l’abile marionettista che era diventata“.
Lo racconta l’unico figlio sfuggito, non senza lividi, alla trappola dell’amor materno.
Solo un appunto, che in nulla scalfisce questa storia claustrofobica e sanguigna: Claudilèia Lemes Dias avrebbe fatto bene a visitare Cagnano Amiterno, prima di farne il luogo d’origine della snob e pretenziosa famiglia de Benedictis. Avrebbe scoperto un borgo umile e operoso in cui arroganza e sicumera non hanno cittadinanza.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com