Offida (AP)

WP_20150503_010Le spesse mura dell’antica Offida ci si opponevano impenetrabili.

Trovare un parcheggio, in quel giorno di festa, pareva una chimera.

La fortuna, però, sorride a chi osa.

E noi abbiamo osato.

Entrati fortunosamente per la via più trafficata, abbiamo trovato posto proprio di fronte al bel palazzo porticato che fu ospedale civile; da lì la strada è stata, non solo metaforicamente, tutta in discesa.

Vicoli di OffidaAi lati del corso, facciate austere, tutte perfettamente restaurate, mostravano qua e là elementi antichi e particolari unici, che diversificavano e vivacizzavano ogni singola abitazione senza rinunciare ad uno stile comune.

Tra l’uno e l’altro isolato, viottoli e gradinate precipitavano, fra un fluire di archi, verso la valle.

Una quantità incredibile di mercerie e merletterie ci distraeva ad ogni passo. Offida ha una solita tradizione a riguardo: gioielli, quadri, complementi d’arredo meravigliosi, composti tutti al merletto, facevano bella mostra di sé nelle vetrine. Anche io, che non sono certo una appassionata del genere, ho ceduto alla sapienza antica e al fascino discreto di questa arte, che, a giudicare dalle riviste esposte nella locale edicola, non è appannaggio di pochi, ma tradizione comune nelle famiglie.

Ci guidava verso il centro, come una stella cometa, il campanile con un grandissimo orologio.

Piazza del Popolo (poteva chiamarsi diversamente?) è un rarissimo esempio di piazza triangolare, ornata da ogni lato con edifici meravigliosi. Senza dubbio, è una delle più affascinanti che io abbia mai visto: non a caso, Offida è uno dei borghi più belli d’Italia.

Offida: piazza del Popolo
Offida: piazza del Popolo

La grande Collegiata, dedicata all’Assunta, è, oserei dire, merlettata anch’essa. Nel sontuosissimo interno, tutto stucchi e cupole e ghirigori, si nota la mano sapiente del decoratore attento.WP_20150503_021

La cripta, di grande impatto visivo, ma oggettivamente un po’ kitsch, riproduce, fra gran scialo di incensieri ed ex voto, la grotta di Lourdes, con tanto di fonte presa forse in prestito dal presepe.

C’è infatti in esposizione permanente un bel presepe napoletano, tutto automatizzato, che riproduce attentissimamente scene di vita quotidiana. Tra le statue pullulanti di vita, si sperdono, più anonime, quelle della Natività.

Evidentemente, però, quella del presepe è, ad Offida, tradizione avita: nella vicina Chiesa dell’Addolorata se ne illumina, con un piccolo obolo, uno meccanizzato datato al primo Novecento, con tanto di statuine pronte ad abbeverarsi alla fonte o a suonar campane. Il resto della chiesa, conformemente al nome, è davvero lugubre, con un Cristo morto e una Madonna dal cuore trafitto con i canonici sette pugnali che lasciano poco all’immaginazione.

Ci si allontana da Offida con lo sguardo perso verso la grande statua dell’Assunta che sovrasta la cupola (ne vedemmo una simile nella vicina Ripatransone) e con la consapevolezza di aver visitato una delle perle più misconosciute e fulgide della nostra Italia.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com