Le Pagliare di Tione (AQ)

20160501_163550Per arrivare alle Pagliare di Tione devi avere un buon passo o una macchina con significativa altezza da terra o una discreta dose di fortuna.
Se non li hai e osi comunque avventurarti per la via sterrata, tutta buche e sassi, che dopo qualche chilometro conduce a questo piccolo Paradiso, potrai trovarti a imprecare con la ruota bucata o, come nel caso dei nostri amici, con la coppa dell’olio colpita e affondata.
Il brecciolino a terra è però piccolo obolo da pagare per rarefare i contatti con la modernità e aprire i sensi alla natura.20160501_172128
Le Pagliare di Tione sorgono infatti in uno dei luoghi montani più ameni che abbia mai visto: sullo20160501_160158 sfondo, s’innalza massiccio il Sirente, con i suoi mille colori; sul piano sottostante, verdeggia una smisurata prateria popolata solo di animali; nella carrareccia che, con qualche cautela, percorriamo in auto, rare fronde ombreggiano tanti sassi quanti servirono a Deucalione e Pirra per ripopolare la terra.
20160501_162453Poi, all’improvviso, quando crederesti che l’uomo si sia definitivamente arreso alla maestà della natura, compaiono le Pagliare di Tione, un villaggio stagionale, fatto di piccole casette di sassi che si aprono su verdi prati.


Qui si verificava un’insolita “transumanza verticale”: d’estate, quando il caldo inaridiva Tione, Fontecchio e Fagnano, i pastori salivano in montagna, oltre i mille metri.
Le mogli li seguivano, per coltivare lenticchie, grano e patate. Intere famiglie si spostavano, in questa villeggiatura faticata (si perdoni l’indispensabile ossimoro!) attestata già nel Cinquecento.
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Le pagliare di Tione non seguono nessun piano urbanistico: nascono, secondo criteri di equilibrio con la natura, attorno alla piccola chiesetta di montagna o all’ampia cisterna che custodisce le acque: le Pagliare, infatti, non sono servite da luce elettrica ed acqua corrente e simboleggiano modi e ritmi di vita che, fino a cento anni fa, erano di uso comune.20160501_163203
Ammirando queste casette essenziali e il panorama superbo di cui fanno parte, tutti noi di Borghi d’Abruzzo, sempre pronti a scoprire gli angoli più segreti della nostra regione ,abbiamo riflettuto sullo scotto che l’umanità ha pagato per fruire di confort che ormai diamo per scontati.
Ogni serata passata davanti alla TV è stata sottratta alla convivialità paesana; ogni doccia che facciamo la paghiamo con una boccata di smog; ogni euro che spendiamo ci è costato più stress che sudore.
Le Pagliare di Tione ci parlano di sere sotto le stelle ad ascoltare storie, a cantar canzoni, a suonare mandolini, a respirare aria fina contemplando l’infinito. E possono infondere tanta serenità.

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Nella pagina “I luoghi che ho visto” troverai tutti i luoghi che ho raccontato sul blog.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com

3 Risposte a “Le Pagliare di Tione (AQ)”

  1. Complimenti Benedetta, anche questo è un bellissimo articolo! Il tuo splendido modo di raccontare e descrivere, con una grande padronanza nella scrittura, mi piace tantissimo! Le immagini potrebbero anche non servire! Venerdì pubblicherò il servizio delle pagliare su BORGHIARTE e CULTURA, le didascalie delle foto, purtroppo, saranno più tecniche e “aride”, ma non saprei fare diversamente….. Prima o poi, appena ci sarà qualcosa di particolare da raccontare, dovremo fare un articolo insieme: io con le foto e tu con i commenti! Che ne dici? Ci conto, a presto e buona serata, Nicola.

    1. Non vedo l’ora che arrivi venerdì per leggerti su Borghi, arte e cultura (chi ancora non conosce questa splendida realtà potrà innamorarsene cliccando qui: https://www.facebook.com/borghiarte.cultura/). Del bel progetto, invece, ne parleremo a lungo a voce. Grazie, intanto!

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