ATTENZIONE: Locale non più in attività
La Polpetteria di via XX settembre a L’Aquila è più di uno sfizio, è una coccola.
Ci si ritrova nella sala da pranzo della nonna, col salottino di foggia antica da ammirare senza usare, attorno a un tavolo con sedie artatamente spaiate, destinato a riempirsi di ogni ben di Dio.
L’antipasto di La Polpetteria è proprio come lo spuntino della nonna: vario, abbondante, generoso.
La cameriera, per quanto giovane e carina, ha comunque un modo cordiale e direi quasi affettuoso di trattare i clienti così che non vien meno la piacevole sensazione di trovarsi in famiglia.
Non c’è null’altro che sia men che buono a La Polpetteria: soddisfacenti i pecorini, sorprendente la mozzarella rivitalizzata da una salsa al tartufo, addirittura squisita la ricotta a grana grossa mista a miele, coronata con un gheriglio di noce.Poi ci sono le polpette fritte, a riprova del fatto che qui la carne è sovrana.
Questo primo assaggio ci lascia incuriosite e speranzose nel proseguo.
Altre polpette arriveranno, ma prima ci sono da gustare ancora antipasti caldi: un boccone di melanzana alla parmigiana simpaticamente impiattato in una foglia di radicchio, verdure trifolate e, superlative, le lenticchie di Santo Stefano con gli spinaci.
Il mix di questi ultimi sapori è stato così buono che conto di replicare l’inedito abbinamento a casa mia.
Addio, salsicce!
Addio, cotechino!
Da oggi le lenticchie si mangeranno così.
Ed ora polpette.
Chi, come me, pensava che solo pasta e riso acquistassero infinite sfumature di gusto a seconda dei condimenti dovrà ricredersi: i dieci tipi di polpettine che abbiamo assaggiato corrispondono ad altrettante tappe in un tour della bontà.
La sfida di La polpetteria è vinta: con le polpette si può stupire e si può saziare la clientela.
L’ordine di presentazione non è casuale: si comincia con le polpettine in umido accompagnate da borlotti, piselli e champignon.
Poi ci si avventura nello sperimentale: nell’impasto compaiono limone e, subito dopo, Montepulciano.
Il tartufo, punta suprema della cena, mette tutti d’accordo.
Al confronto, sbiadiscono le polpette arricchite di zucchine e melanzane al forno.
Mancano i sapori forti?
E subito fantastiche polpette di maiale in salsa piccantina azzerano le riserve d’acqua sul tavolo e gratificano il palato.
Proprio in conclusione, quando siamo già pronte ad alzare bandiera bianca e arrenderci alla sazietà, arrivano le vere star di La Polpetteria: sono accompagnate col sugo all’amatriciana oppure con una passata di pomodoro resa divina dall’accostamento con le polpette.
Non c’è spazio per il tiramisù.
Torneremo a provarlo: del resto, le 20 euro richieste per una cena goduriosa ed insolita a La Polpetteria non dissuadono da un tempestivo bis.
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