Il ristorante dai Toscani, dove abbiamo consumato il pranzo più buono dell’intera vacanza, risente di questa ibridazione e propone una cucina che pare attingere dalle migliori tradizioni delle tre regioni confinanti.
I tortellini, ad esempio, sono preparati con maestria tutta romagnola dai proprietari del ristorante dai Toscani; nelle forme vezzose e nel sapore divino rivelano la parentela con l’ombelico di Venere che ispirò i primi gastronomi.
Ad un primo piatto così buono, fa da pendant un secondo altrettanto gustoso: un hamburger di carne chianina confezionato e cotto al punto giusto, a cui gli spinaci del contorno non aggiungono nè tolgono nulla.
Il dolce, pur discreto, non è all’altezza delle portate precedenti: la mousse di mascarpone, tipica in Montefeltro al posto del tiramisù, oltre a sprigionare calorie a vista e a infiacchire la digestione, è rovinato, secondo me, dalla base amarissima di pavesini (molto) inzuppati nel caffè.
Scommetterei una bella somma, poi, sul fatto che il profiterole nero, millantato come artigianale, sia di matrice industriale. Ne ho le prove: un pezzo di plastica ben mimetizzato all’interno di uno dei tre bignè servitici.
Ciò non inficia, naturalmente, la piacevolezza del pranzo, che, tra l’altro, ci è costato anche relativamente poco: 1,5 porzioni di primo (in Abruzzo non si sarebbe mai fatta pagare a parte la porzione “abbondante” richiesta scherzando in fase di ordine), 1 secondo con contorno, 2 dolci e 1 bottiglia di acqua ci sono costati 31,50 euro
Ok il prezzo è giusto!
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