Quando la moda dei mercatini di Natale era confinata alla sola Mitteleuropa, uno dei borghi più belli del pesarese, Montemaggiore al Metauro, decise di dedicare ai bambini uno dei weekend precedenti il Natale e organizzò “Seguendo la cometa”, una manifestazione di canti, luci, giochi pensata per i piccoli, ma magica per tutti.
Negli anni l’evento è cresciuto fino a diventare un punto di riferimento per la zona: moltissimi sono intervenuti, come noi, alla manifestazione del 2015, ma un efficiente servizio navetta ha limitato i disagi che sempre si creano quando una fiumana di gente invade luoghi disabituati a tanta folla.
Mi è sembrato che, a differenza di tante manifestazioni di matrice laica e commerciale, “Seguendo la cometa” abbia mantenuto un’anima ludica e disinteressata.
Le bancarelle, che pure contribuiscono all’aria di festa, confinate nella parte alta del paese, sono una concessione alla smania consumistica prenatalizia, ma non costituiscono certo l’anima della festa.
Quando, pagato il ticket di 2 euro, si entra nella piazza del teatro, fulcro di “Seguendo la cometa”, si ha invece l’impressione di essere arrivati nel paese delle favole. Un albero luminosissimo al centro della piazza è pattugliato da dolcissime “mamme Natale” biancovestite, che si prestano volentieri a fare una foto con i turisti.
Tutt’intorno, artigiani e animatori vivacizzano il pomeriggio dei bambini proponendo mille attività manuali, dalla creazione di palle di Natale personalizzate con fili di lana alle prove di colore di certe macchine centripete molto gradite dalle figlie dei nostri amici.
Dalla splendida torre maggiore, attraversata, tramite un portico, da uno scalone monumentale, giungono le voci bianche degli alunni della scuola dell’infanzia e della primaria, ben preparati a diffondere canti di gioia che commuovono i parenti assiepati a fotografarli e rallegrano anche i turisti.
Dalla montagna, poi, si è improvvisamente animata una scia luminosa popolata di elfi: la bruma serale che si era appena innalzata, affievolendo e rarefacendo le luci, ha contribuito a rendere impalpabile, eterea, favolistica la bella visione.

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