La braceria T-Bone a L’Aquila

WP_20160324_021La braceria T-Bone è, almeno nelle intenzioni, il paradiso dei carnivori.
Tutto è a vista: la carne, in un bancone da macelleria, e la cucina.
In teoria potresti seguire tutta la lavorazione della bistecca, dal taglio all’impiattamento.
In pratica, la comarella ed io WP_20160324_019avevamo troppo da raccontarci per stare attente al menu e abbiamo optato per l’offerta “Mangia e bevi“, attiva solo il giovedì e venerdì, comprendente un antipasto, due diversi tipi di carne, un contorno e bevande illimitate per 25 euro.
In realtà, l’opzione è meno conveniente di quanto parrebbe, perché la scelta delle carni è limitata ad una rigida selezione di manzo accompagnata da un pugno di arrosticini, ma noi non siamo intenditrici e, ignorando le specificità dei singoli tagli, abbiamo lasciato che il caso scegliesse per noi.
Gli antipasti ci sono stati serviti a tempo di record; quello caldo, uno spezzatino armoniosamente fuso con i fagioli e le patate, ci ha immediatamente entusiasmate, mentre i vassoietti di affettati all’italiana, copiosamente riempiti, ci sono sembrati piuttosto dozzinali.


I filetti sono arrivati mentre ancora spizzicavamo i salumi.
Due erano i tagli disponibili in negozio, due quelli che abbiamo scelto, con l’intenzione di dividerli senza conoscerne le differenze.WP_20160324_012
La polpa danese, più magra e meno spessa, è risultata per entrambe più gradevole della texana, un tocco di carne enorme ancora quasi del tutto al sangue nonostante avessimo chiesto una cottura media: evidentemente, per servire

contemporaneamente le due portate, ci si è orientati sulla cottura più rapida. Assolutamente disabituata a mangiare carne rossa in tali quantità (ogni filetto pesava almeno 400 grammi) ho scontato la golosità della sera con una digestione lenta e faticosa che mi ha lasciato insonne quasi tutta la notte.WP_20160324_013WP_20160324_014
Fortunatamente, la seconda scelta di carne serviva solo ad ampliare l’offerta: si trattava di scegliere fra cinque arrosticini all’abruzzese, da sempre i migliori, o tre all’argentina (con troppa carne, necessariamente poco cotta, attorno al legno). Buone le patate, sia al forno sia fritte, anche per l’abbondanza di salse con cui le abbiamo cosparse.WP_20160324_017
Il punto forte della serata, secondo me, è stato però un fantastico tortino al cioccolato bianco, con anima liquida, il cui gusto sopraffino mi ha accompagnato fino al rientro a casa.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com