Solo Maradona a Napoli ha ottenuto tanto, e non in maniera così capillare.
Una targa ci avverte già all’ingresso: “Tavullia: terra di piloti e di motori“.
A sinistra un’intera collina si prepara ad ospitare un circuito di motocross degno di un capoluogo.
A destra, su ogni albero del lungo viale d’accesso al paese sventola una bandiera gialla con il numero 46.
Il limite di velocità? 46 km orari, naturalmente!
A cesura fra Tavullia vecchia e nuova si erge l’enorme caseggiato della famiglia Rossi. Ci sono l’osteria, la pizzeria, il bistrò di prodotti tipici, il bar, la gelateria, il fan club, uniti e separati come gli interni di un formicaio.
Entriamo volentieri, con la scusa di acquistare un gelato.
Tutto sfavilla di modernità. Ovunque ci sono poster di Valentino Rossi e, nelle teche, sono custoditi caschi e tute indossati in occasione dei nove mondiali vinti.
Sorprendentemente, il personale è gentile, il prezzo è ragionevole (2 euro a cono) e, soprattutto, il gelato è buonissimo.
Niente male come fuoriprogramma.
Ci eravamo diretti a Tavullia, infatti, alla ricerca della Linea Gotica, che proprio qui fu sfondata dal reggimento Perth, canadese.
Il luogo stesso lì si fa monumento: cipressi a semicerchio, aste che convergono verso una stessa macchina bellica su cui è issata una ghirlanda rossa. Sullo sfondo, a perdita d’occhio, le dolci rotondità collinari marchigiane e romagnole.
La guerra profanò anche questo luogo di pace.
Se hai gradito quel che hai letto, regalami un sorriso cliccando “mi piace” sulla mia pagina Facebook.
Nella pagina “I luoghi che ho visto” troverai tutti i luoghi che ho raccontato sul blog.
Su Viaggi e Viaggetti troverai invece l’intero itinerario in sintesi