Quella fra Modesto Fracasso (nome urlante per un musicista) e Viviana (che non ha diritto a un cognome e che nell’intero romanzo incarna esclusivamente lo stereotipo della donna bella e tormentata) è una relazione clandestina ben strana, però.
Quasi tutti sono a conoscenza della tresca: soprattutto nel sistema relazionale di lui non c’è praticamente nessuno che ignori il legame intercorrente fra il brillante musicista e la bella dama che lo ascolta ai concerti da un tavolino solitario.
I partner ufficiali sono figurine sfocate sullo sfondo, indifferenti o rassegnate alla deriva del loro matrimonio.
Rispetto a La donna di scorta, che analizzava con ben altra profondità l’argomento, Terapia di coppia per amanti è un libro sfocato e a tratti grottesco.
Modesto, Viviana e Malavolta, lo psicoterapeuta adultero che mescola la sua voce a quella dei due amanti, sono accomunati da un solo amore: quello per Modesto stesso, che, con la sua arguzia, le sue battutine ciniche, la sua passione per la musica, ricalca De Silva stesso e non differisce in nulla dall’avvocato Malinconico, altro personaggio emissario dell’autore.
In apparenza è un dialogo a tre voci: nella realtà la luce è tutta sul mondo interiore di lui. Non mancano, ovviamente, spunti di riflessione validi né impennate ironiche pregevoli, a patto che nel libro non si cerchi amore né sesso né complicità.
Di fatto Diego De Silva scrive ormai da anni sempre lo stesso romanzo.
I fan non si stancano mai di leggerlo, i simpatizzanti, come me, cominciano ad avere uggia per l’autoreferenzialità della storia pur non reprimendo moti di ammirazioni per la prosa tersa e per le impennate d’ingegno dell’autore.
Vi regalo qualche perla sforbiciata qua e là:
- Non capisco se ci fai o ci sei. E quale delle due possibilità mi deprime di più.
- Tu non scherzi, sfotti. Sono due cose diverse. Lo scherzo implica affetto, la derisione umilia.
- All’amicizia rivendico il privilegio di tacere le cose importanti contando sulla reticenza dell’altro. Confidarsi costa poco; infatti è una pratica che si svolge normalmente fra conoscenti, addirittura fra estranei. Capire e tacere, questo è difficile. Una vera amica, per me, è quella che sa tenere un segreto che non le hai rivelato.
- Credo che ogni felicità, anche la più accessibile, contenga una certa quota di dispetto, di rivincita che ti prendi nei confronti della vita e di cui vuoi vantarti, anche soltanto con te stesso.
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