Il ristorante Tirassegno a Lama dei Peligni (CH)

WP_20150510_031Tirassegno si erge al termine di una salita breve ma spaventevole.

Se la affronto ogni volta che mi trovo a Lama dei Peligni, un motivo ci sarà.

Qui ci sono le migliori pallotte cacio e ova di cui abbia notizia.

È per queste sfere ai tre formaggi (parmigiano, pecorino e rigatino), tenute insieme da una generosa quantità di uovo, impanate, fritte e poi annegate in abbondante salsa di pomodoro, che Tirassegno mi è caro da sempre.

Pallotta cacio e ovo
Pallotta cacio e ovo


Stavolta qualcosa è cambiato.

Non nella cucina, squisita come sempre, ma nelle mie abitudini alimentari.

Per quanto non sia una talebana della dieta, ingozzarmi di pallotte cacio e ova pur essendo allergica sia al cacio sia alle ova è sembrato scriteriato anche a me.

Per questo, ho optato per un pranzo tradizionale, fatto di primo, secondo e contorno, come tutti in tavola.

Ho gradito molto la mia lasagna, sottile, croccante, generosamente condita.

Lasagna
Lasagna

Ho sbirciato con voluttà le pappardelle al cinghiale di coniuge e compari, entusiasti tutti della genuinità della carne e della consistenza della pasta.

Pappardelle al cinghiale
Pappardelle al cinghiale

La pasta al sugo delle bimbe, naturalmente, in questo profluvio di scelte, non mi ha fatto gola più di tanto.

WP_20150510_024La vera sorpresa è stata la carne: la grigliata mista che ci è stata servita era davvero notevole. Carne di prima qualità, al giusto grado di cottura, ci si scioglieva in bocca sprigionando tanto sapore che le immancabili pallotte di cui sopra, di cui avevamo richiesto una dose omeopatica (una a testa, tanto per deliziarci), sembravano sfigurare di fronte all’intenso gusto dell’agnello e del pollame.WP_20150510_028

Per quanto ormai satolli, non ci siamo privati, però, delle patate fritte, provenienti dall’orto di casa e non dal bustone di un freezer. La foto non rende giustizia: mi sono ricordata tardi di fotografare il piatto e la metà almeno della porzione aveva già rallegrato tutti noi.WP_20150510_030

Altro che le insalatine di marito e compare…sì, saranno croccanti, fresche, genuine, gradevoli, ma non so immaginarmi a scegliere spontaneamente lattuga quando posso avere i deliziosi tuberi.

Niente dolce, stavolta.

E un conto che è un invito a tornare: 5 primi, 6 secondi, 5 contorni, 5 bottiglie di acqua Santa Croce in vetro e una di cocacola per 99 euro.

Se avessi poteri magici, Tirassegno me lo trapianterei sotto casa a L’Aquila.

E lo farei smussando anche un po’ la salita, altrimenti che wonder woman sarei?

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com