Sutri (VT)

WP_20160103_002Sutri ci accoglie illuminata da mille fiaccole.
E’ in corso il presepe vivente quando arriviamo. WP_20160103_056Nell’area degli scavi, una fiumana di persone scivola fra migliaia di fiammelle che scintillano nel buio in mezzo a tendaggi arabeggianti, cavalieri in abiti romani, musiche celestiali che si diffondono nell’etere. Le rovine tufacee che ospitano la manifestazione paiono scintillare di vita nuova.WP_20160103_061
L’anfiteatro, chiuso ma ben visibile al di là dei cancelli, è una muraglia circolare solida nella sua apparente leggerezza.
L’antichissima città di Sutri è appena più in là, su una collina.WP_20160105_010
La visitiamo in tre momenti diversi: il primo giorno ci concediamo un rapido tour in macchina. Non ci sono zone a traffico limitato se non nella piazza principale.
Ci colpisce una fontana che, a prima vista, ci sembra antichissima. Solo dopo aver ammirato l’originale a Viterbo, abbiamo capito che si tratta di una riproduzione novecentesca, anticata in maniera decisamente convincente.


Il giorno successivo ci dedichiamo agli scavi archeologici, nella parte bassa della città, immersi in un grande parco pubblico che ingloba anche la Via Francigena e che si conclude su una collinetta fronteggiante il centro storico. Ad essi, e soprattutto allo stupefacente Mitreo, ho dedicato un post ad hoc.
La passeggiata a piedi per le vie di Sutri è relegata all’ultimo giorno: l’apertura al traffico, che ci avevaWP_20160105_025 rallegrato solo qualche giorno prima, ci infastidisce ora che siamo pedoni. Con i ritmi lenti della passeggiata, notiamo tanti particolari che erano sfuggiti a un primo sguardo, fra cui soprattutto, la bellezza struggente del lato interno della porta e le peculiarità di certi vicoletti assai tipici.
La Cattedrale di Sutri, il cui sontuoso campanile ci aveva colpito da basso, insiste su una piazza troppo piccola per apprezzarne la facciata e all’interno non ci colpisce particolarmente se non per l’ampia cripta a tre navate (illuminata previo esborso di un euro), che era il nucleo originale della struttura e che tanta importanza ebbe nella storia del Cristianesimo.

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Nella pagina “I luoghi che ho visto” troverai tutti i luoghi che ho raccontato sul blog.

Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com