Ajaccio (Corsica)

Ajaccio fra sogno e realtà

Ajaccio si oppone al mare con una foresta di grattacieli.
Della Corsica selvaggia e poco urbanizzata ha ben poco, ma l’occhio vede quel che la mente vuole.
Per questo, dopo il primo impatto, non ho notato più i segni della modernità: le belle abitazioni e il traffico ordinato del porto si sono velati al mio sguardo e, dalla fantasia più che dalla realtà, sono emerse le vestigia di un momento fatale di 250 anni fa.

La casa natale di Napoleone ad Ajaccio

Ajaccio e Napoleone
Dalla sua casa bianca, alta e dall’aspetto popolare, ho immaginato il piccolo Napoleone avvicinarsi alla fortezza genovese che protegge la città e guardare lontano, verso la Toscana, da cui proveniva la sua famiglia, e poi verso la Francia, dove il destino aveva in serbo per lui tanta gloria.
Il determinismo geografico qui non funziona: pochi luoghi mi sono sembrati in sè conclusi come Ajaccio.
Il mare, terso e striato di diverse tonalità d’azzurro, si estende a perdita d’occhio, abbracciato dalle terre del golfo. La montagna blocca lo sguardo e lusinga l’animo alle spalle: perché partire quando qui c’è tutto ciò che Natura sa dare?
Ajaccio oggi onora in ogni modo il Figlio che osò andar via: crocevia e fontane sono sormontate da sue statue, negozi e souvenir si rifanno all’augusta persona.
E poi c’è la grotta Bonaparte.

Il municipio

Il Petit Train d’Ajaccio
Difficile da definire e da apprezzare, questa struttura, un po’ parco un po’ monumento, è una gettata di cemento con, incisi, i nomi dei luoghi delle campagne napoleoniche che fecero la storia.
Il Petit Train d’Ajaccio (che i locali, con mia grande sorpresa, pronunciano Agiaxò) ci è sembrato un lusso a cui indulgere nonostante il centro sia facilmente visitabile a piedi e le spiagge siano poco più in là del porto.

Le Isole Sanguinarie

Il trenino avrebbe avuto bisogno di un ritocco alla convergenza delle ruote: ad ogni curva temevamo che l’ultimo vagone si sganciasse e invece, sculettando e sgomitando, il Petit Train d’Ajaccio ci ha permesso di percorrere tutta la litoranea.
Allontanandoci dal centro, il mare, che già ci era parso cristallino in città, acquistava sfumature sempre più intense, fino all’apoteosi del belvedere sulle Isole Sanguinarie.
Ville faraoniche contendevano gli affacci più superlativi alle cappelle monumentali del Cimitero.
In Corsica infatti si consacrano ai morti proprio i posti che più ci fanno sentire vivi!

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La statua del Pudore di Ajaccio

Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com