“Cala la pasta” al Ristorante “Cervo bianco” di L’Aquila

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ATTENZIONE: locale non più in attività

E finalmente CALA LA PASTA!

Dopo decine di giovedì frustrati, il 30 ottobre 2014 finalmente sono seduta a cena dove progettavo di essere da mesi: ad un tavolo del ristorante “Il cervo Bianco” in attesa del menu fisso più sognato di sempre.

Siamo in cinque: tre ghiottoni che si sfideranno a mangiare i cinque primi, gli arrosticini con patatine e il dolce che compongono l’opzione “Cala la pasta”, all’incredibile prezzo di 20 euro a testa, e due morigerati che stanno con noi per compagnia ma che scelgono sulla carta il loro parco cibo.Created with Nokia Smart Cam

Created with Nokia Smart CamPreferisco la sorpresa e mi allontano mentre l’ineffabile chef Alessandro snocciola il menu.

La cena incomincia con una bella amatriciana, resa più gustosa dal tipo di pasta: una sorta di bucatini molto ruvidi esternamente, che trattengono e assorbono il delizioso sughetto.

Secondo: i paccheri al trito di pistacchio, speck e pomodorini, che io avevo già sperimentato la prima Created with Nokia Smart Camvolta che ho cenato qui e che sono ancora più buoni di quanto ricordassi. Il golosissimo figlio dei nostri amici, invece, ha avvicinato la forchetta alla bocca senza sapere quale tripudio di sapori lo avrebbe conquistato. Assaggiato lo squisito primo, è rimasto come in tralice qualche secondo e poi ha proclamato nel divertimento generale l’intronamento di questa ricetta all’apice dei suoi sapori preferiti e la retrocessione con effetto immediato della pasta con la carbonara, fino ad ieri suo must, ad un decoroso secondo posto.

Created with Nokia Smart CamTerzo: gnocchetti con porcini e zafferano, piccoli, duri e ben conditi. Sarebbero stati il punto forte di qualsiasi pranzo, ma qui, schiacciati fra due calibri da novanta come i sullodati paccheri e un risotto al radicchio assai buono, si mimetizzano un pochino.

Presa dalla conversazione e intorpidita dal cibo, dimentico di fotografare il vassoio con il risotto, il che, secondo me, renderebbe necessaria una nuova sortita al “Cala la pasta” del giovedì successivo. Mi accusano di averlo fatto in malafede, cercando scuse per bissare la fantastica esperienza. Hanno ragione, ma, per non ammetterlo, ne farò a meno.Created with Nokia Smart Cam

Della pasta alla pecorara, fanalino di coda della saporita sfilata di primi, so ben poco, perché ormai ci siamo arresi. Dall’aspetto, dal profumo e dal sapore (beh, sì, l’ho assaggiata sì) lasciarla nel vassoio è stato peccato grave.

Created with Nokia Smart CamPotremmo adesso mangiare arrosticini senza limiti, ma siamo tanto sazi che ne spilucchiamo qualcuno per sfizio e prorompiamo in esclamazioni di finta disperazione quando plana sul tavolo, senza preavviso né richiesta, il primo (ed unico) bis.

Carne e patatine restano nei vassoi, assai rimpianti il giorno successivo, a stomaco di nuovo vuoto; il dolcetto, invece, una millefoglie alla crema, si fa comunque apprezzare. Il conto non riserva sorprese.Created with Nokia Smart Cam

Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com