Il foliage del Sirente

WP_20151031_001Il Sirente è magnifico sempre.

Aprichi o innevati, ingemmati o incanutiti, i suoi boschi conservano un fascino strano, fruibile anche dai pigri che non osano raggiungerne le cime né salutare l’alba dalle sue creste.

Basta lasciarsi Rocca di Mezzo alle spalle e inoltrarsi verso Secinaro per venir come assorbiti dalla foresta.

In un ultimo punto belvedere, lo sguardo regna, sornione, sul magnifico Altipiano delle Rocche, sui suoi prati pianeggianti e sui suoi comodi sentieri: si sosta il tempo di riempirsi i polmoni dell’aria buona e della vista confortevole, poi si svolta.WP_20151031_018

Basta una curva per cambiar panorama.

Basta una curva per trovarsi immersi in una logica di saliscendi, fra migliaia di alberi che, fitti fitti, paiono gettarsi a valanga verso la strada, tra le fronde che fanno arco sulla statale e che ti proiettano senza sforzo nella magnificenza del bosco.WP_20151031_027

Si svalica dolcemente, poi la macchina viene come inghiottita dalle spire della natura.WP_20151031_038

Si è assaliti dalla tentazione di parcheggiare nei pressi di uno dei tanti punti picnic disseminati qua e là, ben mimetizzati per colori e spazi nell’ambiente circostante: in autunno non bisogna contendere spazi ad allegri gitanti, si ha semmai il problema contrario, quello di fermarsi pensando di essere nel cuore della bellezza e scoprire, alla curva successiva, un paesaggio ancor più spettacolare, da fotografare assolutamente, e poi qualcosa di più incredibilmente bello, fino a trovarsi con il cellulare pieno di foto che sono solo una pallida riproduzione di scenari che il sole filtrante fra le nuvole e l’aria tersa del Sirente rendono inesportabili.

Amo il foliage del Sirente anche per questo, perché è uno spettacolo destinato solo a pochi. Se qualcuno dei molti turisti che stagionalmente animano l’Altipiano disserrasse la sua bella villetta nel periodo che va tra la frescura estiva e la neve sugli sci, scoprirebbe che il Sirente raggiunge il massimo del suo splendore durante l’estate di San Martino, quando le foglie fiammeggiano e piovono a terra in un suicidio spettacolare che sa di perfezione.WP_20151031_049

E quando la terra è una soffice moquette rossa e il cielo un soffitto di fronde dai mille cangianti colori, ti assale la consapevolezza felice di vivere in uno dei luoghi più belli del mondo.

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Nella pagina “I luoghi che ho visto” troverai tutti i luoghi che ho raccontato sul blog.

Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com