Il museo degli ex voto a San Gabriele (TE)

Created with Nokia Smart CamNon avete bisogno di ticket per visitare il museo degli ex voto a San Gabriele dell’Addolorata.

Vi basta salire due rampe di scale, o, se siete pigri o temerari, tentare l’avventura con un inquietante ascensore ipervibrante, destinato in realtà solo ai bisognosi e utilizzato quindi un po’ abusivamente da noi.

Quando le porte si sono riaperte sulla prima sala, la voce si è spenta nella gola. Il primo approccio al museo di San Gabriele suscita una commozione fortissima, dal momento che i tesori qui custoditi non sono ori, argenti, mitre impreziosite dai diamantiCreated with Nokia Smart Cam

Siamo noi.

Noi fedeli ingenui, contriti, tripudianti, addolorati, supplici o grati.

Noi con le nostre piccole grandi storie di paure, preoccupazioni, malattie, guarigioni.

Ovunque, interminabilmente, ci sono ex voto, con foto, con racconti, con articoli di giornale, per dimostrare agli scettici la verità della Grazia. Pareti intere gremite di quadri, fogli, oggetti: il vestitino del battesimo della bimba tanto attesa, la divisa del congiunto protetto in guerra, biberon, ex voto in argento offerti tutti per grazia ricevuta.Created with Nokia Smart Cam

Si trova di tutto, e tutto qui ha lo stesso valore: tele di inestimabile pregio e disegnini di bimbi, oggetti in metallo prezioso e bamboline di pezza.

Ognuno ha donato secondo la propria disponibilità e il manufatto quasi scompare di fronte alla potenza evocatrice della parola. Su foglio fucsia, ad esempio, una madre ha raccontato la nascita della figlia a L’Aquila, alle 3.45 del 6 aprile 2009, nemmeno quindici minuti dopo il terremoto che ci ha devastato. San Gabriele, invocato con fiducia, ha portato la vita in quel contesto di morte.

Non è la prima volta che, qui, queste manifestazioni di devozione popolare mi commuovono fino alle lacrime.

E dove guidano queste testimonianze? In che luogo conducono le prove della potenza e della grazia di San Gabriele dell’Addolorata? La commozione assale nello scoprire che, leggendo, sospirando, pregando, si è arrivati in una stanza piccola, con un altarino, il banchetto del refettorio occupato dal giovane Gabriele Possenti, una copia dell’icona sacra che, a Spoleto, gli indicò la sua vocazione.

Qui il giovane visse, qui, a ventiquattro anni, morì.Created with Nokia Smart Cam

Solo ripercorrendo a ritroso i corridoi per uscire ci si accorge di un contenitore bombato in plastica trasparente che accoglie pizzini di supplica a San Gabriele: è uno sfogo alla devozione, una promessa che i dolori saranno leniti, che le rughe di preoccupazione saranno appianate.

Con animo supplice, con un fervore che da tempo mi aveva abbandonato, mi sono trovata anch’io a compilare quel foglio per chiedere per i miei cari e per me protezione ed aiuto.

Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com