Le Ateniesi di Alessandro Barbero (45/2015)

WP_20150922_001Le Ateniesi di Alessandro Barbero è il mio personale supplizio di Tantalo.

Ha tutto quel che si richiede a un libro per istruire e insieme appassionare: l’approfondimento metaletterario sulla Lisistrata di Aristofane, corredato di commenti e boutade verosimilmente pronunciati dalla platea, l’attenta ricostruzione storica del momento di massima crisi democratica, vivaci bozzetti di vita vissuta ad Atene, uno stile esemplare che alterna tutti i registri narrativi e stempera la durezza di certe pagine ora con l’ironia ora col pathos.

C’è di più, però.

Ed è quel quid che mi ha invogliato alla lettura e che mi spinge ora a negarla ai miei allievi.

Atene, in Le Ateniesi, si fa paradigma delle contraddizioni che agitano e schiacciano la democrazia nelle situazioni di crisi; ne viene offuscata la fama democratica che la tradizione le attribuisce, ma non viene proposta una valida alternativa.

Se inorridiamo di fronte alla violenza degli aristocratici che fanno del sopruso il mezzo per ribadire la propria superiorità, non ci identifichiamo certo nel popolo bue i cui umori, giudizi, sorrisi si generano in funzione dei versi di Aristofane.

Ripudiamo la guerra, ma non ci piace la pace opportunistica e greve sancita in teatro, nei capitoli dispari, da personaggi schiavi tutti del ventre.

Di fronte allo stupro selvaggio e crudele che, nei capitoli pari, è perpetrato da giovani di buona famiglia, rabbrividiamo di sdegno, ma poi quello stesso sdegno lo rivolgiamo contro noi stessi che palpitiamo per la sorte delle ragazzine violate proprio perché trattate come schiave.

E se fossero state schiave?

L’orrore sarebbe minore?

E come posso proporre impunemente a un gruppo di diciottenni una storia che ha turbato me, che pure ho più del doppio degli anni loro?

Il finale lirico, col falco che vola alto sulle contraddizioni della città, soddisfa le esigenze letterarie, ma non le istanze catartiche in quest’opera, che si fa tragedia nel raccontare la commedia.

Eppure, per capire che cosa sia stato il teatro ad Atene, che cosa sia stata e sia la democrazia e quanto fragili siano le sue basi, che cosa sia l’essere umano e quanto poco si diversifichi dalle bestie, non c’è nulla di più coinvolgente e accurato di Le Ateniesi di Alessandro Barbero.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com