Lemonade (Nina Pennacchi)

LemonadeLemonade, fresco e acre come una limonata, è un romanzo perfetto per i periodi di festa.

Si legge d’un fiato, senza intervalli: la notte si mescola al giorno mentre scorrono le pagine e si dipana davanti agli occhi una trama coinvolgente che, non fosse per lo stile garbato e sostenuto, sarebbe perfetta per una fiction in costume d’epoca.

Il tocco romantico e l’ambientazione regency concorrerebbero a ghettizzare Lemonade fra le letture femminili: sarebbe un errore, perché la finezza psicologica dei personaggi e il brio dei dialoghi serrati meriterebbero un pubblico più ampio di quel che Neftasia, casa editrice minore, e il genere possono garantire.

Il libro mi è stato regalato diverso tempo fa. Pensavo che non lo avrei mai letto, vittima dei miei pregiudizi sul genere. Me lo sono trovato tra le mani mentre ero impegnata nella lettura di un saggio assai corposo e l’ho iniziato così, quasi per sbaglio, pronta ad abbandonarlo senza rimpianto.

Abbandonarlo? Fortuna che ci sono le vacanze, che la macchina è in panne, che la neve a terra sconsiglia di uscire, perché non avrei mai accettato di interrompere la lettura per andare a lavoro o uscire con gli amici o cucinare qualcosa.

Mi piacciono i personaggi: Anna, contraddittoria e amabile, Christopher, che riesce a mantenersi odioso fino all’ultima pagina, Lucy, solare e affidabile, Daniel, leale e corretto, Anthony, adorabile undicenne tanto più tenero quanto più si sforza di simulare virilità, e una gran quantità di comprimari, dotati tutti di una propria netta personalità.

Bastano pochi dettagli, buttati lì con disinvoltura dall’autrice, Nina Pennacchi: sorrisi che non gli increspano gli occhi neanche a stropicciarli, e frasi cortesi che sembrano impanate nella banalità, ad esempio, quelli di Christopher, che a sua volta pensa di Anna quella ragazza doveva avere un po’ di cervello da qualche parte, bastava trovarlo, no?

Ogni capitolo è impreziosito da un aforisma in epigrafe. Ve ne regalo alcuni e mi congedo consigliandovi caldamente questa lettura.

  • Questo è l’unico motivo per cui non possiamo lagnarci della vita:essa non trattiene nessuno (Seneca)
  • Il matrimonio semplifica la vita, ma complica la giornata (Edmond Rostand)
  • Tutti dovremmo preoccuparci del futuro, perché là dobbiamo passare il resto della nostra vita (Charles Fraklin Kettering)
  • Il sesso è la cosa che richiede la minor quantità di tempo e provoca la maggior quantità di guai (John Barrymore)
  • Non si scoprirebbe mai niente se ci si considerasse soddisfatti di quello che si è scoperto (Seneca)

Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com

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