La Madonna che vele a Introdacqua

A schiere i sulmonesi, vestiti a festa, inondano le strade del capoluogo peligno per assistere alla secolare tradizione nota come La Madonna che scappa in piazza.
Per una volta, non siamo onde in quel mare.
La nostra meta è infatti Introdacqua, dove (l’ho scoperto solo pochi giorni fa) il giorno di Pasqua prende vita una manifestazione molto simile alla nostra: La Madonna che vele.
Vola, vola davvero la Madonna di Introdacqua, in una corsa frenetica dalla metà del corso fino alla statua del Cristo Risorto, rappresentato anch’Egli nell’attimo che precede lo scatto.

I bandisti aspettano La Madonna che vele

Vola sulle teste dei fedeli trepidanti, tutti assiepati ai lati della strada, tutti protagonisti, tutti in prima fila.
Un tenerissimo cordone di bambini, con la mantella cremisi della Confraternita della SS. Trinità, garantisce alla statua lo spazio vitale per la corsa.
Vola la Madonna e i sensi tutti partecipano a questo rito, catartico e liberatorio a un tempo.
La Madonna che vele crede, crede subito alla Rivelazione e si affretta a passo svelto. Poi, quando il Cristo Redento le compare davanti, i piedi di chi porta la statua si fanno ali.
Cade il manto nero e un tripudio di colori la dipinge: c’è l’azzurro della veste, l’oro dei gioielli che la trapuntano, il biondo dei riccioli belli, il rosa del fiore che le sboccia in mano quando il nero, le tenebre, l’inverno fanno spazio alla gioia nel suo e nel nostro cuore.

La Madonna che vele

Cade il manto nero e il silenzio, che fino a qualche minuto prima era tangibile, si rompe nel festoso scampanio delle campane, nell’allegro scoppiettio dei mortaretti, nell’inno di gioia che la banda di Introdacqua innalza al cielo, nell’urlo liberatorio dei fedeli tutti.
La statua è scompigliata, spossata dalla volata; ed ecco che i confratelli le si assiepano intorno: chi le risistema la rosa, chi le ristira la veste, chi la pettina, chi le fissa i gioielli. E se il tempo è incerto, come oggi, si annulla la processione e la Madonna viene subito ricollocata in chiesa, sul suo piedistallo, come una bimba molto amata a cui evitare un raffreddore.
La Madonna che vele impiega pochi istanti a percorrere il suo tragitto di fede: lo spostamento d’aria della sua corsa si percepisce sulla pelle e le trasmette una sensazione indelebile di soavità.

Se hai gradito quel che hai letto, regalami un sorriso cliccando “mi piace” sulla mia pagina Facebook.

Nella pagina “I luoghi che ho visto” troverai tutti i luoghi che ho raccontato sul blog.

Su Viaggi e Viaggetti troverai invece i miei itinerari in sintesi.

Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com