La Cava Museo di Fantiscritti (MS)

WP_20150721_030La Cava Museo di Fantiscritti è quasi del tutto all’aperto, in una zona sacra ai cavatori: sorge qui il tempio di una Madonna dei minatori finemente scolpita e meta di pellegrinaggi a piedi anche ai giorni nostri.

Alla base della statua, bassorilievi finissimi illustrano le condizioni di vita disagiate e testimoniano al contempo la devozione dei lavoratori del marmo.

La Madonna di Fantiscritti
La Madonna di Fantiscritti


La riscossione dell’obolo per l’ingresso, un solo euro, è affidata ad una cassettina in cartone appoggiata alla meno peggio davanti al cancello e, ahimè, spesso ignorata dai turisti, per fretta più che per avarizia.

La Cava Museo di Fantiscritti è opera di una sola mente e di un solo braccio, quelli di Walter Danesi.

È concepito come un viaggio nel tempo.

Nella zona in piano sono riprodotte le prima attestazione di vita e lavoro fra le Alpi Apuane, a partire dal bassorilievo che dà il nome alla località di Fantiscritti, nella zona in salita si esemplificano le tecniche moderne.

Particolare non trascurabile, i vari bozzetti di vita vissuta sono scolpiti in marmo a grandezza spesso naturale: dal carretto tirato dai buoi alle seghe moderne, tutto è testimoniato con statue marmoree che abbagliano per il loro candore.WP_20150721_032

In un angolo, una catapecchia in legno riproduce l’abitazione tipica del cavatore: un open space in cui tavola, letto, camino e utensili sono circoscritti in pochissimi metri quadri. Tutto è lindo, però, tutto è in ordine in barba alla polvere che, su strada non battuta, si alza in continuazione e irrita gli occhi più sensibili.

WP_20150721_031E se viene voglia di riportare a casa un po’ di quel mondo, un simpatico punto shopping all’uscita diletta gli occhi senza straziare il portafogli.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com