Corciano (PG)

WP_20151114_050Visitare Corciano di notte è un’esperienza mistica.

Il borgo antico, circondato da una doppia cinta muraria, pare dormire: non si ode un passo, non si sente una voce, ma il conforto di un’illuminazione soffusa e maliarda rende complice anche la soggezione del luogo.

Un’ampia scalinata mira alla torre.

Ai lati, le mura in pietra delle abitazioni sono lustre, scintillanti di pulizia, come se non fossero trascorsi secoli da quando furono concepite per scortare i visitatori della Pievania.WP_20151114_045

Già.



A Corciano, “uno dei borghi più belli d’Italia, c’era la Pieve, la chiesa del popolo, con il fonte battesimale: tutte le parrocchie dei dintorni dipendevano da qui e da qui si origina una tradizione di ospitalità che si estende tuttora.

WP_20151114_052In una abitazione vicina alla chiesa c’è questa generosa epigrafe: Ave, hospes! Non solum ianua, sed et cor domini mei patet tibi ( Ben arrivato, ospite, Ti si apre innanzi non la porta solamente, ma anche il cuore del mio padrone)WP_20151114_066

La sua storia ha dunque radici profonde.

Corciano viveva già nel XII secolo: in quei tempi antichi, quando carestie, guerre e pestilenze avevano spopolato l’Italia, forse sembrava grande anche questo borghetto, che percorriamo per intero in un’ora di saliscendi fra scalinate ripide e strade che curvano.

Un castello, una chiesa, la torre comunale a bilanciare il potere ecclesiastico: Corciano era tutta qui, in questa anticlimax che non rende giustizia alle viuzze, caratteristiche già allora, e allo sviluppo che ne seguì.WP_20151114_057

Quel che sappiamo lo abbiamo letto in loco: vicino ad ogni monumento, ci sono brevi spiegazioni vergate su pietra. Sono nozioni sbrigative, che accrescono il rimpianto per i bei musei serrati di notte, e invitano ad approfondire, a tornare, a conoscere.

Nella collina a fianco, la frazione Solomeo, grazie all’esperimento umanistico di Brunello Cucinelli, ci insegnerà come il passato possa essere la chiave d’accesso per il futuro. Ma questa è un’altra, bella storia: e la trovate qui, seguendo il link.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com