La trattoria Chicchirichì (da Emidio) a Stiffe (AQ)

Chicchirichì, sveglia!


Se volete cenare al Chicchirichì a Stiffe, da Emidio, affrettatevi.
Ha tutte le intenzioni di chiudere per sopraggiunti limiti di età.
Ok, sono dieci anni che se ne lamenta, ma stavolta forse darà seguito alle parole.
E sarà un peccato, perché Emidio è un personaggio.
La parte del menu che più ci attrae sono le chiacchiere di lui: è incontenibile.

Gamberi o tartufo?

Lo show parte al momento dell’ordine.
“Che prendete?”
“Che cosa c’è?”.
“Tutto”.
Peccato che questo “tutto” gli sia momentaneamente finito, tranne due piatti principeschi che gli riescono proprio bene: chitarra al gambero di fiume e pappardelle ai funghi e tartufo “quello vero, però”, cioì quello della sua ottima tartufaia.
“Anzi facciamo così” aggiunge “Vi preparo una bella bruschetta al tartufo; poi la pasta coi gamberi: va giù che è un piacere!”.
Effettivamente non si può resistere al profumo del pane tiepido mescolato con quello, inconfondibile, del tartufo, che nella Valle dell’Aterno ha proprio ragion d’essere.

I gamberi della pasta sono invece un plurale maiestatis.
Il primo si presenta infatti a strati: in basso il sugo, piuttosto liquido, al centro la piramide della pasta fatta in casa e sulla vetta un unico gambero solitario.
Prima di lamentarvi, assaggiate!
Nonostante l’aspetto, l’insieme è proprio buono, verace e sostanzioso come i sapori di una volta.

Agnello o tartufo?

E il secondo?
“Dottò, mia moglie sta in cucina a parlare con due o tre trote appena pescate! Quando finiscono, ve le metto al cartoccio”.
Non è difficile crederci, se si considera che il “Chicchirichì” sorge come una penisola su un torrentello in un posto molto ameno, dirimpettaio quasi della Cascatella di Stiffe.
Ed è Emidio stesso a gestire un piccolo allevamento di pesci di fiume
Chi gradisce comunque l’agnello è accontentato, ma con disapprovazione: anche se la sua carne alla brace è tenera e saporosa come poche, Emidio ha una predilezione particolare per il pesce.
“Allora, com’era la trota?”
“Magra, Emidio, magra”.
L’occhiata di disappunto che mi riserva è comicamente eloquente.
Per contorno, insalata dell’orto di Chicchirichì e chiacchiere.

Il conto

Si siede con noi, ci accompagna in un brindisi, si lascia andare al ricordo e ci racconta una serie di aneddoti, uno più esilarante dell’altro.
Ci offre gli amaretti appena sfornati dalla moglie e incappellati, direi quasi nascosti, da due enormi ferratelle da dividerci in spicchi.
Aggiunge gli amari.
Condisce tutto con la sua briosa compagnia.
Ce ne andiamo ilari e non ci pesano neppure i 30 euro a testa della cena.
Al netto della simpatia del proprietario, questa cena al Cicchirichì sarebbe costata decisamente troppo.

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Pubblicato da Benedetta Colella

Sono Benedetta, quarantenne aquilana innamorata del mondo. Per contatti e collaborazioni, potete scrivermi a benedettacolella(at)gmail.com